Il rumore della barella è inconfondibile: è arrivato il mio turno

Pensieri in libertà

il rumore della barella e inconfondibile e arrivato il mio turno
Benevento.  

Le ruote di un barella hanno un rumore inconfondibile. Lo sento sempre più vicino, poi il silenzio. Due infermieri si affacciano sull'uscio della stanza che mi ospita e mi chiedono: “E' pronto?”. Certo che non lo sono, non lo si è mai quando ad attenderti c'è un intervento chirurgico: nel mio caso in anestesia locale. Vorrei fuggire a gambe levate, non posso.

Tolgo gli occhiali, li appoggio con cura sul comodino e mi distendo sulla lettiga, che riprende la sua marcia. Non riesco a distinguere nitidamente i volti degli altri pazienti che mi osservano lungo un corridoio lunghissimo che porta agli ascensori.

Eccomi in sala operatoria, mi sistemano nell'anticamera. Gli sguardi e le voci dei camici raccontano la stanchezza e lo stress, inevitabili quando sei lì da ore a combattere. C'è un uomo, operato, che ha accusato un problema: bravo, respira, bravo, gli dicono. E lui obbedisce: grazie al cielo.

Tocca a me. Non mi trovassi in quella condizione, direi che la temperatura più che fresca è quella che agogno da sempre. Mi sposto sul lettino, la lampada si illumina, si menano le mani. Sono in quelle di un bravo chirurgo, cerca di distrarmi, ogni tanto scherza mentre fa il suo lavoro con i colleghi. I pensieri si affollano, il tempo sembra essersi bloccato. Non avverto dolore, la paura, quella sì.

Abbiamo terminato, esclamano all'improvviso, e io tiro un lungo sospiro di sollievo. La barella riparte per il viaggio a ritroso, il percorso ormai lo conosco a memoria. L'assistenza è continua, le raccomandazioni incessanti. Stia a letto, poi si sieda per un po' sul bordo e solo successivamente potrà alzarsi, mi ripetono. Inforco le lenti, il mio compagno di stanza mi fissa e dice: “Beato te che ti sei tolto il pensiero, io devo ancora aspettare...”.

La vita riprende: un po' ammaccata ma normale. E' andata bene, sono fortunato. Mi guardo intorno, sono al San Pio, l'ospedale che tra mille difficoltà sta cercando di riguadagnare la fiducia dei cittadini. Forza, ne abbiamo tutti bisogno.