Titolari di aziende agricole, coltivatori e proprietari dei terreni: in tutto trentasei persone tra Faicchio e San Salvatore Telesino. Assistite dall'avvocato Angelo Cutillo, hanno chiesto, attraverso una querela, che venga risolto un problema che si trascina da mesi.
Lamentano i comportamenti che i possessori di una ventina di mucche e vitelli, e di 200 pecore e capre, tutti allevati allo stato brado, manterrebbero, a loro dire, dallo scorso dicembre. Facendo pascolare abusivamente gli animali nei loro fondi coltivati prevalentemente ad oliveto.
Tutto ciò avrebbe avuto come conseguenza la distruzione “dell’inerbimento permanente costituito dalla semina di erba medica richiesto per la coltura biologica”. Gli interessati fanno inoltre notare che “ le capre brucano anche le foglie dei rami bassi degli alberi di olivo, sino all’altezza di oltre m.1,50 facendoli seccare, producendo altresì danni da defoliazioni reiterate, e distruggono del tutto le piante giovani e più tenere, mentre i terreni, per effetto del continuo calpestio, è “profondamente devastato ed indurito, al limite della cementificazione, con buche profonde circa 30 cm, avvallamenti e “tratturi” tracciati dagli animali”.
Nel mirino, infine, anche gli atteggiamenti di presunta “arroganza e prepotenza” che i proprietari della mandria e del gregge 'invasori'' avrebbero avuto nei confronti di imprenditori e coltivatori quando questi ultimi li avrebbe invitati aa lasciare le aree e a non farvi più ritorno. Da qui la decisione di rivolgersi a sindaci e carabinieri anche nel corso di un incontro pubblico, poi alla Procura.
(foto di repertorio)