L'hanno denunciato per violenza o minaccia ad un pubblico ufficiale. Un medico del 118. Articolo 336 del codice penale, l'ipotesi di reato contestata dagli agenti del Commissariato di Telese Terme ad un giovane, ritenuto responsabile di un episodio accaduto un paio di settimane fa nella cittadina termale. Secondo la ricostruzione che ne è stata fatta, tutto era iniziato quando al 118 era giunta una richiesta di soccorso per un malore accusato da una persona. Immediato l'intervento dell'ambulanza, ma quando gli operatori erano arrivati sul posto, avevano bussato senza ricevere risposta all'abitazione indicata. Poco dopo era sopraggiunto il giovane, era lui il paziente bisognoso di cure.
“Voglio essere trasportato in ospedale”, avrebbe detto. Ma, mentre lo stavano aiutando a salire in ambulanza, avrebbe chiesto di tornare indietro per chiudere la porta di casa. Permesso accordato, tutto pronto per la partenza. Anzi no. Perchè l'uomo, a quel punto, avrebbe deciso di tornare nuovamente sui suoi passi. Stavolta aveva dimenticato il telefonino.
Comprensibile lo sconcerto dei soccorritori, incaricati di un servizio di pubblica utilità. Un servizio di emergenza, nel quale il fattore tempo risulta decisivo per la qualità della prestazione da assicurare. Ogni secondo è prezioso, molto prezioso, e non va sprecato. Perchè può contribuire a salvare una vita. Da qui, di fronte al comportamento del giovane, apparso, evidentemente, in condizioni non problematiche, la decisione di andar via. Seguita dalle espressioni, certamente non 'affettuose', rivolte dal protagonista all'indirizzo del sanitario. Che, ovviamente, di tempo da perdere non ne aveva.
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