Operazione 'New bridge della Dda, assolti quattro sanniti

Benevento. Sono di Montefalcone di Valfortore. Condannata una quinta persona

operazione new bridge della dda assolti quattro sanniti
Benevento.  

Assolti dalla Corte di appello dall'accusa di associazione per delinquere, perchè il fatto non sussiste, alcuni sanniti – di Montefalcone di Valfortore -coinvolti nel 2014 nell'operazione, denominata New bridge, diretta dalla Dda di Reggio Calabria. La sentenza è stata pronunciata dopo il nuovo giudizio disposto dalla Cassazione, che aveva annullato la decisione con la quale la Corte di appello, nell'ottobre del 2019, aveva ridotto le pene (tra parentesi quella stabilita) ad Andrea Memmolo (8 mesi), 36 anni, Daniele Cavoto, 37 anni, e Francesco Vonella, 36anni- 1 anno ad entrambi -Carlo Brillante (3 anni), 58 anni.

Assolto dalla stessa accusa anche Raffaele Valente, 52 anni, che rispondeva però di altri addebiti, per il quale la pena finale è stata fissata in 10 anni e 2 mesi. Sono stati impegnati nella difesa gli avvocati Vincenzo Sguera, Mario Verrusio, Stanislao Lucarelli Mauro Valentino, Manuela Valente.

La prima sentenza di appello aveva riformato, escludendo le aggravanti della natura transnazionale del reato e dell'agevolazione di una 'ndrina calabrese, quella con rito abbreviato del Tribunale di Locri, risalente all'aprile del 2015, che aveva assolto gli imputati dall'accusa di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, condannandoli per associazione per delinquere dopo la riqualificazione dell'iniziale addebito di stampo mafioso.

Nel febbraio 2014 il blitz che aveva riguardato numerosi indagati, nel mirino degli inquirenti una triangolazione tra Montefalcone di Valfortore, New York e Gioiosa Jonica, cocaina da acquistare alle Bahamas o in Guyana e da spedire in Italia; eroina da comprare nel nostro Paese per venderla negli States. Roba nascosta in carichi di copertura di frutta fresca o carbone, piazzata sull'asse costruito tra due gruppi, sui rapporti tra esponenti legati alla famiglia Gambino, “storicamente considerata la più grande e potente di Cosa nostra” negli Usa, e la 'ndrina Ursino. Nel mezzo “una cellula collegata con gli americani ed i calabresi sedente nel beneventano”.