Immerso nei pensieri, Vincenzo riflette in una cella su ciò che ha combinato

Il dramma di Durazzano. Domani convalida dell'arresto del 55enne per resistenza a pubblico ufficiale

immerso nei pensieri vincenzo riflette in una cella su cio che ha combinato
Durazzano.  

L'appuntamento è in programma domani nel carcere di Capodimonte, dove comparirà dinanzi al gip Loredana Camerlengo, chiamato a pronunciarsi sulla convalida del suo arresto, operato dai carabinieri per resistenza a pubblico ufficiale. Se non si avvarrà della facoltà di non rispondere, per Vincenzo, il 55enne di Durazzano finito dietro le sbarre per aver ostacolato il rinvenimento del corpo senza vita della madre, sarà l'occasione per offrire una spiegazione del suo comportamento.

Difeso dall'avvocato Umberto Diffidenti, che chiederà un accertamento sulle condizioni dell'uomo, incensurato, e di valutare l'adozione di una misura che sia compatibile con le stesse, il 55enne è stato chiamato in causa per ciò che aveva combinato nelle serata di giovedì, quando aveva negato l'accesso all'appartamento in cui viveva con la mamma sia alla sorella, sia al medico di famiglia ed ai carabinieri. Poi, l'irruzione dei militari aveva consentito di scoprire il dramma. Maria, 89 anni, era nel suo letto, per lei non c'era stato nulla da fare.

Un decesso risalente alle 48 ore precedenti, scatenato da cause naturali. Anche se l'ultima parola la scriveranno i risultati dell'autopsia che nei prossimi giorni il pm Maria Colucci affiderà al medico legale Antonio Palmieri, che aveva curato il sopralluogo.

Come abbiamo già avuto modo di scrivere ieri, probabile che il trauma subito abbia indotto Vincenzo ad immaginare di poter vegliare la mamma da solo, impedendo agli altri di farlo. Un dramma che allo stato non sembra avere altre implicazioni se non quelle del dolore del distacco.