Rapine alle Poste con fucile a canne mozze, annullate due condanne

Benevento. La Cassazione per Mucci e Lanzara: "Incompetenti per territorio tribunali abruzzesi"

rapine alle poste con fucile a canne mozze annullate due condanne

Gli atti sono stati trasmessi alla procura di Campobasso

Benevento.  

Ha annullato le sentenze di condanna di primo e secondo grado e il decreto di citazione a giudizio, per incompetenza territoriale dei tribunale abruzzesi, ed ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura di Campobasso.

E' la decisione della Cassazione per Cesare Lanzara, 66 anni, e Giulio Mucci, 74 anni, di Benevento – difesi dall'avvocato Federico Paolucci -, accusati di cinque rapine messe a segno in uffici postali tra Abruzzo e Molise.

Le indagini erano partire all'inizio del 2014, dopo i raid negli uffici Pt di Guardiagrele (Chieti), Poggio Picenze, Civita D'Antino Alto, Castelvecchio Calvisio, in provincia dell'Aquila, Matrice (Campobasso). Colpi compiuti indossando tute mimetiche, con volto coperto da passamontagna, fucile a canne mozze e due pistole giocattolo senza tappo rosso.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, una volta concluse le irruzioni, scandite da minacce a dipendenti e clienti, la fuga a bordo di quattro Fiat Uno ed un'Alfa Romeo 156, rubate in precedenza e poi abbandonate, talvolta dopo essere state incendiate.

Mucci e Lanzara erano stati condannati a 9 anni dal Tribunale di Chieti: una pena che la Corte di appello de l'Aquila aveva ridotto a 3 anni e 9 mesi. Due sentenze azzerate dalla Cassazione: tutto da rifare a Campobasso, ad iniziare dall'udienza preliminare.