Uno è stato arrestato e condotto in carcere per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, l'altro è stato sottoposto ai domiciliari per una ipotesi di ricettazione.
Sono le misure applicate dal gip Pietro Vinetti, rispettivamente, a Cosimo Pegno (avvocato Gerardo Giorgione), 53 anni, e Salvatore Giangregorio (avvocato Claudio Fusco), 35 anni, di Benevento, finiti al centro di una indagine della Procura e dei carabinieri della Compagnia che era stata innescata da una perquisizione nell'ottobre del 2021 nell'abitazione di Pegno che aveva consentito di rinvenire 5 grammi di cocaina, uno e mezzo di marijuana ed un bilancino di precisione.
Da qui il via alle intercettazioni telefoniche sulla sua utenza, con un lavoro che, supportato anche dall'escussione degli acquirenti, avrebbe consentito, secondo gli inquirenti, di ricostruire fino allo scorso febbraio una serie di cessioni di cocaina, hashish, metadone e crack nel rione Capodimonte: dosi che sarebbero state vendute per un minino di 20 euro e un massimo di 90.
Diversa la posizione di Giangregorio, al quale viene addebitato di aver ricevuto “da soggetto allo stato ignoto”, e poi consegnato ad un 50enne tre calici in e due pissidi a forma di ciotola che erano stati rubati dalla Chiesa di San Giuseppe Moscati nel novembre 2021. Lo stesso avrebbe anche ricevuto un flex, un martello e una macchinetta da caffè a cialde che sarebbero spariti, a gennaio, in un cantiere edile.