Sessantottomila e 230 euro: è l'importo del decreto di sequestro preventivo, con vincolo di destinazione a favore della parrocchia di San Modesto, eseguito dalla guardia di finanza a carico di don Nicola De Blasio (avvocati Massimiliano Cornacchione ed Alessandro Cefalo), ex parroco di San Modesto e direttore della Caritas, indagato per una ipotesi di appropriazione indebita.
La somma rappresenta il 40% dei 170mila euro che erano stati rinvenuti e sequestrati al prete, con provvedimenti annullati due volte dal Riesame, nel corso della perquisizione che il 3 novembre del 2021 era sfociata nell'arresto di don Nicola per la detenzione di 950 file immagine e 95 filmati video di contenuto pedopornografico: un addebito contestato in una indagine della Procura di Torino, al quale si era poi aggiunto, formulato dalla Procura di Napoli, quello di scambio del materiale.
Due accuse per le quali lo scorso 9 novembre la Corte di appello ha confermato la condanna 3 anni e 6 mesi, con rito abbreviato, decisa a giugno dal Gup partenopeo, che aveva concesso all'imputato i domiciliari in una struttura di Faicchio.
Il sequestro dei 68mila euro, provenienti da elargizioni, offerte e questue dei fedeli per i lavori di ristrutturazione della chiesa, è scattato dopo la querela presentata dal reggente della parrocchia di San Modesto, che – si legge in una nota del procuratore Aldo Policastro – aveva “sollecitato la restituzione della somma senza alcun risultato”.
Come è ampiamente noto, Don Nicola ha sempre sostenuto che i soldi erano in parte offerte per i lavori di ristrutturazione della chiesa, mentre il resto erano risparmi lasciati dai genitori.