Acqua. Mastella si autovittimizza, ma cosa si attendeva: rose e fiori?

Pensieri in libertà

acqua mastella si autovittimizza ma cosa si attendeva rose e fiori
Benevento.  

Il sindaco Mastella è fatto così. Ogni volta che è in difficoltà, ripete sempre l'identico copione. E' accaduto anche nelle scorse ore, quando mezza città è rimasta senza acqua potabile per il superamento dei valori soglia di tetracoloroetilene.

Problema non nuovo che riguarda i pozzi di Pezzapiana, ma che stavolta ha fatto registrare le punte più alte di allarme. Un discorso a parte meriterebbe l'assenza di una comunicazione completa per i cittadini, all'improvviso spiazzati da una ordinanza che ha scatenato l'assalto all'acquisto di acqua minerale.

Ciò che preme sottolineare è l'atteggiamento che Mastella ha mantenuto in queste ore. Ore febbrili, certo, per chi ha la responsabilità come autorità sanitaria del territorio. Riunioni su riunioni, l'acqua passata al setaccio da più laboratori, lo scontro sui dati, fino a quelli di ieri che hanno restituito la potabilità. Emergenza rientrata e sospiro di sollievo per Mastella – sarà così anche per le persone? -, inevitabilmente diventato il bersaglio del 'trattamento' che i social offrono in queste occasioni.

Frasi e commenti di ogni tipo, l'individuazione del colpevole e la condanna, come sempre a prescindere. E, poi, richieste di dimissioni e di intervento della Procura. Qualcuno è andato oltre ed ha tracimato nell'offesa? Non sarebbe una novità, e Mastella, che frequenta costantemente fb e twitter, canali ai quali affida il suo pensiero, lo sa perfettamente. Ecco perchè risulta incomprensibile l'autovittimizzazione alla quale si sottopone in questi casi

"Ho visto corvi e sciacalli  muoversi e volare. Che schifezza. Che cosa ignobile. Per fortuna tutto ok. La mia storia politica è anche nella storia d’Italia, la mia parte s’intende. Ma quelli che pensano di trovare gloria attaccando me  per fare carriera beh fanno male i conti e resteranno dove sono. Molto in basso", ha scritto.

Sindaco, scusi: cosa avrebbero dovuto fare i suoi avversari politici, che hanno il sacrosanto diritto di esprimere la loro opinione, ovviamente senza trascendere? Restare in silenzio di fronte all'onda di preoccupazione ed indignazione, oppure lasciarsi andare ad un battimani incontrollabile?

Ognuno fa la sua parte, lei rivendica continuamente, e legittimamente, la sua storia. Ed è in virtù di quella, mi creda, che dovrebbe cambiare registro. Dovrebbe farlo non per superbia e presunzione, ma perchè conosce le regole del gioco. E' un amministratore, crede forse che in un'altra città la gente se la sarebbe presa con figure diverse dal primo cittadino?

Tutto scorre, come l'acqua dai rubinetti. Cosa si aspettava: rose e fiori?