Fallimento 'Ipercarni': due condanne ed un'assoluzione

Benevento. Pene per bancarotta. Prescritta l'accusa di truffa

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Benevento.  

Due condanne ed un'assoluzione per bancarotta, la dichiarazione di intervenuta prescrizione dell'accusa di truffa. E' la sentenza del Tribunale al termine del processo a carico delle tre persone chiamate in causa per il fallimento di una società.

L'assoluzione è stata stabilita per Antonio Parente (avvocati Nicola Covino e Raffaele Lamparelli), commercialista, di Benevento, mentre sono stati condannati a 4 anni Maurizio Zampetti (avvocati Agostino Somma e Mario Rizieri Marra), di San Giorgio del Sannio, e a 2 anni, pena sospesa, il fratello Antonio (avvocato Gianluca Grasso), di Paolisi, tirati in ballo come amministratori in tempi diversi – Antonio all'epoca del fallimento - della 'Ipercarni', che gestiva il reparto macelleria in alcuni supermercati di Benevento, San Salvatore Telesino e Mirabella Eclano.

Nel mirino la somma complessiva di 1 milione di euro, compresi i 300mila euro che non sarebbero stati pagati a due aziende – parti civili con l'avvocato Vincenzo Todesca – per l'acquisto di carni: un capitolo che riempiva l'addebito di truffa. Il pm Giulio Barbato aveva chiesto l'assoluzione di Parente e la condanna a 4 anni e 6 mesi dei due Zampetti.