Traffico internazionale droga, Puzella dal carcere: non vado all'estero da anni

Benevento. Interrogato il 56enne di Solopaca, arrestato con altre 27 persone nell'inchiesta Dda

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Benevento.  

Si è avvalso della facoltà di non rispondere al Gip di Napoli, Linda D'Ancona, che lo ha spedito in carcere, per non aver potuto leggere la voluminosa ordinanza di custodia cautelare. Difeso dall'avvocato Angelo Leone, Antonio Puzella, 56 anni, un autotrasportatore di Solopaca, ha rilasciato solo alcune dichiarazioni spontanee.

Collegato in videoconferenza dalla casa circondariale di contrada Capodimonte, nella quale è rinchiuso, ha sostenuto che da oltre due anni non va all'estero, e che non conosce le altre persone chiamate in causa, tranne una: il figlio della moglie.

Puzella è una delle ventotto persone, sulle trenta coinvolte, destinatarie della custodia in carcere disposta in una maxi indagine antidroga della Dda di Napoli, della guardia di finanza e della polizia. Un lavoro che avrebbe consentito di smantellare un traffico internazionale di droga gestito da Raffaele Imperiale, il broker napoletano a capo di un’organizzazione tra le più potenti al mondo, accreditata anche di rapporti con i clan calabresi.

Secondo gli inquirenti, al centro del traffico internazionale c’erano soprattutto ingenti quantità di cocaina che arrivavano dal Sud America nascoste all'interno di container. Giunto in Europa, lo stupefacente veniva distribuito da autotrasportatori compiacenti e nascosto all'interno di depositi, covi e nascondigli in Campania, Calabria, Emilia Romagna e Lazio.

Un'inchiesta molto complessa, attraverso la quale sono stati decriptati i messaggi inviati attraverso un sistema di messaggistica con applicazioni informatiche in grado di rendere illeggibili le chat in caso di intercettazioni.

In questo modo, attraverso l'analisi dei messaggi inviati al suo contabile, sarebbe stato possibile accertare che per le spese personali Imperiale avrebbe impiegato sette milioni di euro in soli tre mesi.