Quel giorrno di luglio di sei anni fa faceva decisamente caldo, non solo meteorologicamente. E per Daniel Ciocan, 21 anni, non era stato complicato, al termine del secondo interrogatorio, tergersi il sudore del collo con una salviettina ( altrettanto era stato fatto anche con la sorella) da far annusare ai cani molecolari che nelle ore successive sarebbero stati impiegati per individuare ogni possibile traccia.
Erano i giorni febbrili della ricerca di una soluzione per il caso di Maria, la bimba di 9 anni che il 19 giugno del 2016 era stata rinvenuta senza vita, annegata, nella piscina di un casale a San Salvatore Telesino. Daniel, ora 27enne, e la sorella Maria Cristina, 36 anni, difesi dall'avvocato Salvatore Verrillo, sono stati indagati, a vario titolo, per omicidio e violenza sessuale: due ipotesi di reato rimaste in piedi fino al novembre del 2020, quando sono state archiviate e sostituite dall'accusa di abbandono di minore, per la quale sono a processo dinanzi alla Corte di assise.
Secondo gli inquirenti, la sera della tragedia la piccola era con gli imputati a bordo della Polo con la quale Daniel era andato a prendere la sorella a Telese. Loro l'avrebbero condotta prima all'esterno del resort, poi nell'area della piscina; quindi sarebbero andati via e l'avrebbero lasciata lì, senza preoccuparsi del fatto che la bimba non sapesse nuotare e che avesse timore dell'acqua, nella quale si sarebbe immersa, perdendo la vita.
Oggi un nuovo appuntamento in aula, occupato dalle deposizioni di un investigatore del Ris che ha definito attendibili al 60% i risultati del lavoro svolto, portandoli al guinzaglio, dai cani molecolari nel tragitto tra il parcheggio e la piscina, dell'autore di una perizia fonetica che ha escluso che le eventuali urla della bimba potessero essere sentite nella cella frigorifera del pub annesso alla struttura, che alcune persone stavano riparando. Un carabiniere ha riferito sui dati del Gps della macchina di Daniel, un altro sulla descrizione dei luoghi.
Prossima udienza il 2 dicembre. Il papà e la mamma di Maria, parti civili, sono rappresentati dagli avvocati Fabrizio Gallo e Serena Gasperini.