E' una lettera carica di comprensibile amarezza, ma anche di voglia di ripartire, quella vergata da Virginia Muscetti, che gestisce con la sua famiglia il bar “Caffetteria Hope”, al Corso Garibaldi, alcuni giorni fa distrutto da un incendio.
“La notte del 25 ottobre – scrive - ricevevo una telefonata che mai avrei voluto ricevere. Mia madre mi comunicava che il nostro bar, “Caffetteria Hope”, sito in c.so Garibaldi, stava andando in fiamme. Dico “nostro” perché gestisco questa attività con l’aiuto dei miei genitori dal mese di dicembre dello scorso anno.
L’incendio ha danneggiato l’intero locale. Sono andati distrutti macchinari, tavolini e sedie, anche la porta d'ingresso in vetro è stata scardinata. Il danno patito ammonta a diverse migliaia di euro. Inutile dire che, in un periodo particolarmente difficile dal punto di vista economico, questo evento ha fortemente scosso me e la mia famiglia, peggiorando una situazione già di per sé gravosa. Non è un mistero che gestire un’attività in questo momento storico, caratterizzato da rincari e spese elevatissime, è quasi impossibile. Eppure, la situazione non ci ha mai scoraggiati ed abbiamo sempre lavorato, pagando regolarmente i canoni di locazione mensili ed i fornitori”.
E ancora: “Ci tengo a precisare che, nonostante la mia giovane età, ho sempre svolto questa attività con piacere e dedizione, lavorando anche fino a tarda notte nel weekend. Un sacrificio che non mi è mai pesato perché sapevo bene quanto fosse importante, avendo anche due fratelli minori, lavorare e contribuire al sostentamento della mia famiglia. Ad oggi, vedere i nostri sacrifici andare letteralmente in fumo, senza conoscere nemmeno la causa, mi rattrista e mi fa davvero molta rabbia”.
Da qui, “presa dallo sconforto e dalla preoccupazione, non solo per me e la mia famiglia, ma anche per altri gestori che, come noi, faticano ad arrivare a fine mese, mi rivolgo alle Istituzioni perché possano aiutarci a ripartire in questo momento così delicato dando, così, anche un segnale a chi, troppo spesso con atti intimidatori, ostacola e danneggia il lavoro di molti esercenti”.
Virginia Muscetti, assistita dall'avvocato Nicola Covino, coglie l'occasione “per ringraziare gli amici tutti, che si stanno dimostrando disponibili e che ci stanno facendo sentire parte di una grande e solidale comunità, e gli inquirenti che sono al lavoro per cercare di fare luce sull’accaduto. Spero che questo episodio possa scuotere le coscienze di molti, proprio in virtù di quel dovere di solidarietà sociale troppo spesso dimenticato”.