Rinviate a giudizio dal gup Loredana Camerlengo le sei persone coinvolte nell'inchiesta del sostituto procuratore Maria Colucci e dei carabinieri sulla morte di Vincenzo Iannella, 57 anni, di Paupisi, avvenuta l'8 settembre del 2019 mentre a Torrecuso stava lavorando, per conto di un'impresa del posto,agli interventi di rifacimento delle fogne per l'istituto comprensivo del paese.
Dovranno affrontare il processo, che partirà il 29 maggio del 2023, Nina Cerulo (avvocato Giuseppe Cerulo), 51 anni, amministratrice unica della 'Laepo', l'impresa esecutrice dei lavori, Robertino Peca (avvocati Roberto Prozzo e Cerulo), 45 anni, esercente di fatto dei poteri direttivi della società, il sindaco di Torrecuso, Angelino Iannella (avvocati Roberto Pulcino e Vincenzo Regardi), 60 anni, Gerardo Rillo (avvocato Luigi Giuliano), 60 anni, capo dell'ufficio tecnico comunale, Giuseppe Zotti, 66 anni, socio accomandatario della 'Euroscavi e trasporti', Luigi Zotti, 40 anni, autista dell'escavatore della stessa ditta, difesi dall'avvocato Giuseppe Sauchella.
A tutti viene contestata, a vario titolo, la violazione delle norme sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro in un cantiere in cui era prevista la presenza, anche non contemporanea, della 'Laepo' e della 'Euroscavi'.
Secondo una prima ricostruzione, mentre era in uno scavo profondo cinque metri, l'operaio, sposato e padre di due figli in tenerà età, era stato travolto da una massa di terreno che l'aveva schiacciato e non gli aveva dato scampo. Inutili i soccorsi. Una fine assurda, un dramma che aveva notevolmente scosso l'opinione pubblica ed aveva richiamato alla mente lo stesso, terribile destino toccato ad Arpaia, nell'agosto di quattro anni prima, ad un 50enne di Apollosa.
La moglie della vittima è assistita dagli avvocati Patrizia Pastore e Fabio Russo, gli altri familiari dall'avvocato Giuseppe Maturo