Pugni e vestiti strappati per costringerla a fare sesso mentre è incinta

Benevento. A giudizio un 47enne accusato di maltrattamenti e violenze sessuale

pugni e vestiti strappati per costringerla a fare sesso mentre e incinta
Benevento.  

Rinviato a giudizio dal gup Pietro Vinetti, come aveva chiesto il pm Maria Gabriella Di Lauro, un 47enne di nazionalità romena – è difeso dall'avvocato Fabio Russo -, residente in un centro poco distante da Benevento, accusato di maltrattamenti e violenza sessuale ai danni della convivente (ora ex).

Il processo inizierà il 23 maggio del prossimo anno, riguarda fatti, al centro delle indagini dei carabinieri, che vanno dal 2014 al novembre del 2020: un arco temporale nel quale l'uomo avrebbe mantenuto condotte violente nei confronti della donna, assistita dall'avvocato Valeria Crudo.

Oltre a picchiarla quando si rifiutava di bere con lui o di fare sesso, l'avrebbe pesantemente offesa e minacciata di morte. “Se mi denunci, quando esco dal carcere, ti cerco, ti trovo e ti ammazzo”, le avrebbe detto. Numerosi gli episodi nel mirino dell'attività investigativa, spesso registrati mentre il 47enne era in stato di ubriachezza. Le avrebbe strappato i vestiti, l'avrebbe schiaffeggiata e colpita alla testa in più occasioni per costringerla ad avere rapporti anche mentre la donna era incinta.

Comportamenti che avevano indotto la malcapitata a rivolgersi nel novembre del 2020 ai militari. Da qui l'inchiesta, alla quale ne era seguita un'altra per stalking. Lui l'avrebbe tormentata, contattandola ripetutamente per chiederle di rimettere la querela sporta nei suoi confronti, poi le avrebbe spedito via Whatsapp la foto di una loro connazionale assassinata dal suo convivente.