Maltrattamenti alla convivente, 47enne lascia gli arresti dopo un mese e mezzo

S. Agata dei Goti. La decisione del Gip

maltrattamenti alla convivente 47enne lascia gli arresti dopo un mese e mezzo
Sant'Agata de Goti.  

AGGIORNAMENTO 7 DICEMBRE

Dagli arresti domiciliari al divieto di avvicinamento alla parte offesa. Così il gip Palmieri, su richiesta della difesa, per il 47enne di Sant'Agata dei Goti indagato per maltrattamenti, stalking, lesioni alla convivente e danneggiamento. L'uomo è assistito dall'avvocato Alessandro Della Ratta.

+++

AGGIORNAMENTO 26 OTTOBRE

Ha affermato che il rapporto era da tempo scandito da liti, e che lui, che lavora regolarmente, è stato vittima delle condotte della convivente che, ha sostenuto, gli chiedeva continuamente soldi per acquistare la droga. Assistto dall'avvocato Alessandro Della Ratta, si è difeso così il 47enne di Sant'Agata dei Goti finito agli arresti domiciliari per maltrattamenti, stalking, lesioni e danneggiamento. Il legale ha chiesto la revoca della misura.

+++

 

Otto anni di convivenza, dal 2014 allo scorso febbraio, quando era finita. Un lasso di tempo nel corso del quale avrebbe riservato a quella donna “condotte vessatorie, prevaricazioni ed umiliazioni”. E' lo scenario descritto nell'ordinanza con la quale il gip Gelsomina Palmieri ha spedito agli arresti domiciliari, su richiesta della Procura, un 47enne di Sant'Agata dei Goti – è difeso dall'avvocato Alessandro Della Ratta -, al quale sono state contestate le ipotesi di maltrattamenti, stalking, lesioni e danneggiamento in una indagine dei carabinieri.

Secondo gli inquirenti, lui avrebbe usato il denaro destinato alla famiglia per comprare sostanze stupefacenti e giocare alle slot machine, tanto da costringere la malcapitata a chiedere ai vicini un prestito. Lei sarebbe stata pesantemente offesa, accusata di avere un'altra relazione sentimentale e minacciata, per evitare di essere denunciato. In più occasioni sarebbe stata costretta, dopo essere stata picchiata, a dargli i soldi che gli servivano.

Da febbraio, quando la convivenza era stata interrotta, lui l'avrebbe ripetutamente minacciata, anche di morte, per ristabilire il legame. Oltre a inviarle messaggi intimidatori via whatsapp, l'avrebbe seguita mentre lei era in auto con una persona. Bloccata la marcia della macchina, avrebbe colpito la parte offesa ed avrebbe danneggiato, anche con una pietra, la vettura.