No, non gli basta solo vincere: vogliono essere idolatrati

Pensieri in libertà

no non gli basta solo vincere vogliono essere idolatrati
Benevento.  

No, non gli basta vincere. Non gli basta aver tagliato il traguardo, conquistando, temporaneamente, il gradino più alto del podio. Non è sufficiente: vogliono essere idolatrati.

Ecco perchè se la prendono con i giornali che parlano degli altri e non solo di loro, riconoscendone i meriti; ecco perchè attaccano il sistema complessivo dell'informazione, elevando al cielo un piagnisteo che tiene conto solo dei padroni altrui, quelli che mettono a disposizione soldi e risorse di ogni tipo, non dei loro referenti: ce ne sono sempre stati, adesso stanno aumentando a dismisura, non notate quanto è simpatica la corsa verso il carro, sperando in un posto libero, di coloro che non vogliono sentirsi tagliati fuori?

Mi sembra di capire che il ragionamento sia, in soldoni, il seguente: di fronte ad una realtà che si è così consolidata, che promette scintille ed un futuro radioso, perchè continuare a dare spazio sempre agli stessi nomi, alle stesse formazioni, ai loro giochi di parole per costruirsi un alibi che non regge, e non magnificare chi, al momento, offre certezze granitiche?

E' tutto un rincorrersi di affermazioni apodittiche solcate nel profondo da una vena inesauribile di vittimismo che alimenta il pregiudizio che, comunque vada, ce l'hanno sempre con loro che sono bravi, splendidi ed efficienti, e tanto si sono impegnati per provare a far dimenticare da dove vengono. Un modo di pensare obsoleto che rimanda all'idea di un mondo mass mediatico tradizionale la cui capacità di influenza è fortemente scemata in questi anni.

'Comandano' le urla che arrivano dagli studi televisivi contrapposti: palcoscenici sui quali si agitano opinionisti che modellano le loro convinzioni in base al territorio nel quale si muovono di volta in volta. Cerchiobottisti pronti a spendere una parola buona al Sud, al Nord e al Centro, isole comprese.

Bisognerebbe godersi il momento con classe, non ci riescono. Si sbattono sui social, affidano ai loro agit prop il compito di esaltare, per denigrare gli altri, la bellezza di certe scelte, la lungimiranza del progetto. Si va avanti così, in una 'guerra di religione' che desidererebbe imporre il pensiero unico. Di cosa sto parlando, di politica? Siete fuori rotta: di calcio, una roba seria.