Sono quarantanove le persone che compaiono a vario titolo nell'avviso di conclusione dell'inchiesta, rimbalzata all'onore delle cronache nel luglio del 2020, quando era stata eseguita una ordinanza poi annullata, dei sostituti procuratori Flavia Felaco e Gilio Barbato e dei carabinieri su un traffico di banconote e monete false in Italia e all'estero.
Tra gli indagati figurano otto sanniti: Franco Domenico De Iasio, 71 anni, di Benevento, il figlio Gerardo, 37 anni, il fratello Gerardo, 58 anni (residente ad Altavilla Irpina), Pellegrino Coppolaro, 51 anni, di Montesarchio,Vincenzo D'Agostino, 30 anni, di San Nicola Manfredi, Pompeo Masone, 57 anni, di San Giorgio del Sannio, Adrian Claudiu Stanca, 37 anni, di San Nicola Manfredi, Vincenzina Taddeo, 53 anni, di San Giorgio del Sannio.
Franco De Iasio è considerato l'ideatore di una presunta associazione per delinquere , avente natura transnazionale, finalizzata alla produzione, alla spendita e all'introduzione di monete falsificate. Denaro che sarebe poi stato distribuito nel Sannio e in Lombardia. De Iasio è poi ritenuto il promotore di un altro gruppo che avrebbe accettato di ricevere la carta filigranata, muovendo i suoi conttati per reperire gli stampatori delle banconote.
Infine, gli viene contestato anche un capitolo che riguarda la cessione di 14 grammi di cocaina a Benevento e San Giorgio del Sannio tra il 2 e il 4 maggio del 2019, in concorso con D'Agostino.
Difesi dagli avvocati Antonio Leone, Fabio Russo, Claudio Russo, Vittoeriro Fucci, Gerardo Giorgione, Gaetano Ciarcia ed Elena Cosina, gli indagati - gli altri risiedono in Campania, Lombardia, Veneto e a Parigi - hanno adesso venti giorni a disposizione per chiedere di essere interrogati o produrre memorie, poi il Pm procederà alle eventuali richieste di rinvio a giudizio.