Non perdete tempo a leggere, non avevo nulla da dire

Pensieri in libertà

non perdete tempo a leggere non avevo nulla da dire
Benevento.  

Quello che, bontà vostra, vi accingete a leggere, è il più bel commento che abbia mai firmato. Il motivo: non avevo nulla da dire. Del resto, a distanza di una settimana dalle elezioni, cosa potrei aggiungere, di nuovo ed originale, alle analisi sopraffine dei cosiddetti esperti che ci stanno triturando gli zebedei? Nulla, appunto.

Hanno scritto di tutto e di più, e le televisioni, quelle, dove le mettete? Hanno continuato, imperterrite, con i loro teatrini, con figuranti ai quali, sin dal momento dell'invito, tocca recitare una parte. Lo chiamano contraddittorio, punta a garantire a tutti visibilità, ma la verità è che la contrapposizione in uno studio, soprattutto se ad alta voce, e con qualche malaparola dal sen fuggita, assicura un rialzo dello share. Anche se inferiore rispetto al passato, perchè, nel frattempo, la consapevolezza degli utenti è cresciuta. Ed è sufficiente a chi segue i talk conoscere il nome ed il cognome degli ospiti per prevedere ciò che sboccerà dalle loro labbra.

Tutto prevedibile, dunque, nonostante le scene siano calcate anche da qualche personaggetto che cerca di nascondere dietro un'aria apparente di serietà l'assenza di un pensiero libero, che non sia quello che illustra nella speranza di essere notato da chi comanda. Storie di miseria umana, c'è poco da stare allegri.

I risultati sono arcinoti: all'interno della destra, che ha vinto, abbiamo assistito al travaso dei voti, in direzione Meloni, che nel 2018 e nel 2019 erano andati a grillini e leghisti. Sul versante opposto solo lacrime di coccodrillo per l'ennesima occasione sprecata dal Pd per dimostrare ciò che vuole davvero essere. I politologi ci hanno spiegato che deve andare da una parte, anzi dall'altra, o restare cosi come è, che deve cambiare segretario, nome, organizzazione, che deve sparire, che deve allearsi con tizio piuttosto che con caio, che deve abbracciare ancora di più il populismo peggiore.

Insomma, una insalatona mista nella quale ciascuno, dall'alto del trono sul quale si è autoissato, infila tutti gli ingredienti possibili. E' questo il quadro descritto dagli analisti, che continuano a ripeterlo ossessivamente. Per non sentirmi da meno, l'ho fatto anche io. Come loro, non avevo nulla da dire.