Ha ammesso le sue responsabilità, fornendo una spiegazione alle condotte che gli sono state contestate dal 2017 al gennaio del 2022. Stavo attraversando un grave momento di difficoltà psicologica, ecco perchè ho preso quei soldi. Ero sicuro di poterli rimettere al loro posto al momento opportuno, ma non ci sono riuscito perchè mi sono infilato in un circolo vizioso. Mi impegno però a restituire tutti i 356mila euro, ha assicurato Alessandro Zolli, 47 anni, di Benevento, l'ex avvocato che venerdì scorso è finito agli arresti domiciliari per peculato e falsità materiale commessa da pubblico ufficiale. aggravata e continuata.
Difeso dall'avvocato Vincenzo Sguera, che ha ottenuto per il suo assistito l'autorizzazione ad uscire per accompagnare i figli, Zolli è comparso questa mattina dinanzi al gip Loredana Camerlengo, che aveva adottato la misura nei suoi confronti in una inchiesta del sostituto procuratore Francesco Sansobrino dei carabinieri, descrivendo la complicata situazione in cui si trova.
Nel mirino degli inquirenti quattro procedure di esecuzione immobiliare alle quali il 47enne era stato delegato: “rivestendo la qualità di Pubblico Ufficiale, ed avendo in virtù di tale qualifica la disponibilità di somme di denaro vincolate e giacenti sui conti correnti intestati alle medesime procedure”, si sarebbe “appropriato di importi fino ad un totale di oltre 356.000,00 euro, anche formando -a tal fine- decreti di liquidazione falsi che disponevano il pagamento di onorari in suo favore, atti apparentemente emessi dai giudici assegnatari delle procedure esecutive e recanti la sottoscrizione digitale dei magistrati, ma in realtà mai depositati ed esistenti giuridicamente”.
A dare il là all'inchiesta era stata, agli inizi del 2022, una segnalazione del giudice Michele Monteleone, relativa alla presenza su un conto corrente acceso presso una banca di soli 27 euro contro gli oltre 45mila del 29 dicembre del 2017, senza che nessuna somma fosse stata attribuita ai creditori.
A fotografare la situazione era stato un commercialista che Monteleone aveva nominato a metà gennaio al posto del professionista, ripetutamente non comparso, senza giustificazione, nelle pregresse udienze della procedura che gli era stata affidata.