Quella casa adibita a deposito di pistole, coltelli, macete e manette

Benevento. Fissato ad ottobre il giudizio immediato per un 28enne

quella casa adibita a deposito di pistole coltelli macete e manette
Benevento.  

Se non ci sarà il ricorso a riti alternativi, partirà il 28 ottobre il giudizio immediato chiesto dal pm Assunta Tillo, ed accordato dal gip L;oredana Camerlengo, per Roberto Cella, 28 anni, di Benevento, accusato di detenzione illegale di armi e ricettazione. Le imputazioni sono relative ai due arresti subiti a giugno dal giovane, difeso dall'avvocato Antonio Leone.

Nel primo caso era stato bloccato dalla polizia nei pressi dell'Arco di Traiano, dopo un inseguimento nato perchè al volante di una Volkswagen non si era fermato all'alt. Gli erano state sequestrate una pistola con matricola abrasa, caricata con 6 cartucce calibro 38 special, nella sua abitazione erano stati trovati 10 cartucce dello stesso calibro delle altre e un coltello.

Durante la convalida dinanzi al Gip, l'indagato aveva spiegato che la pistola era del padre, morto. Non so perchè fosse nel vano portaoggetti, ho cercato di liberarmene perchè, quando ho visto la polizia, ho avuto paura, aveva aggiunto.

Aveva ottenuto i domiciliari, ma a distanza di una ventina di giorni era finito in carcere dopo una perquisizione, ancora della polizia, che aveva consentito di rinvenire una pistola con matricola abrasa, 17 coltelli, 2 macete, un'ascia, una noccoliera ed un paio di manette. Roba custodita in un appartamento adiacente il suo, chiuso da un lucchetto che gli agenti avevano aperto con le chiavi trovate in casa di Cella.

Quelle armi, peraltro datate ed arrugginite, non sono mie. Probabilmente appartenevano a mio padre, e comunque non erano nell'abitazione in cui vivo ma in un locale adibito a deposito di proprietà della famiglia, aveva sostenuto al cospetto del Gip.