AGGIORNAMENTO 29 LUGLIO
Restano in carcere Silvio Iadanza, 33 anni, e il fratello Vincenzo Marcello, 30 anni, di Montesarchio. Il Riesame ha infatti confermato l'ordinanza di custodia cautelare a loro carico. I due indagati sono difesi dall'avvocato Mario Cecere.
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Sarà discusso mercoledì il ricorso al Riesame dell'avvocato Mario Cecere, con l'obiettivo di ottenere l'annullamento del provvedimento, contro l'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip del Tribunale di Napoli, Luca Battinieri, nei confronti di Silvio Iadanza, 33 anni, e del fratello Vincenzo Marcello, 30 anni, di Montesarchio, arrestati il 12 luglio dai carabinieri in una inchiesta della Dda di Napoli che ipotizza gli addebiti di estorsione, anche tentata, danneggiamento, minaccia e tentata rapina, contestati con l'aggravante. del metodo camorristico. Un aspetto quest'ultimo sul quale si concentrerà particolarmente la difesa, per dimostrarne l'insussistenza.
Come è noto, i fatti al centro dell'attività investigativa risalgono al periodo tra febbraio e marzo del 2021. Quattro gli episodi che si sarebbero verificati il 7 marzo: i primi due riguardano altrettante 'visite' fatte ad una bar e ad una pizzeria i cui titolari sarebbero stati costretti, per evitare problemi, ad offrire agli indagati, che si sarebbero presentati come coloro che “comandavano nella zona”, due amari, due succhi di frutta ed altrettante pizze.
Nel mirino degli inquirenti, poi, sempre nello stesso giorno, una minaccia di cui sarebbe stata destinataria una coppia che si stava muovendo in auto, ed una tentata rapina al conducente di un'Alfa Mito. Sarebbe stato bloccato mentre transitava lungo via Napoli. “Fermati, questa macchina ci piace”, gli avrebbero urlato, estraendo un coltello e intimandogli di scendere. Un assalto non riuscito per la reazione del malcapitato.
E' datato 28 febbraio, infine, un'altra minaccia che sarebbe stata indirizzata a due condomini, anche con il lancio di una pietra che aveva infranto un vetro del balcone della loro abitazione.