Sono finiti in carcere per estorsione, anche tentata, aggravata dal metodo camorristico. E' l'ipotesi di reato contestata, oltre a quelle di danneggiamento, minaccia e tentata rapina, a Silvio Iadanza, 33 anni, ed al fratello Vincenzo Marcello, 31 anni, di Montesarchio, arrestati dai carabinieri in una inchiesta della Dda di Napoli.
Per loro una ordinanza di custodia cautelare nella quale vengono ricostruiti due episodi che sarebbero accaduti il 7 marzo del 2021. Quando, secondo gli inquirenti, sarebbero entrati in un bar e, sostenendo di essere coloro che comandavano nella zona, avrebbero 'invitato' i proprietari ad offrire loro da bere, altrimenti li avrebbero picchiati ed avrebbero distrutto il locale. Dopo aver consumato due amari ed altrettanti succhi di frutta, avrebbero insistito nella loro richiesta ed avrebbero distrutto alcuni tavolini ed alcune sedie.
L'altra vicenda si sarebbe verificata, sempre nello stesso giorno e a Montesarchio, in una pizzeria, con i titolari costretti ad offrirne due come segno di riconoscimento che, a sentire gli indagati, per la protezione che avrebbero assicurato loro in occasione di un tentativo di incendio dell'attività commerciale.
Due capitoli riguardano una minaccia di cui sarebbe stata destinataria una coppia che si stava muovendo in auto, ed una tentata rapina della quale sarebbe rimasta vittima il conducente di un'Alfa Mito. Sarebbe stato bloccato mentre transitava lungo via Napoli. “Fermati, questa macchina ci piace”, gli avrebbero urlato, estraendo un coltello e intimandogli di scendere. Un assalto non riuscito per la reazione del malcapitato.
Infine, un altro addebito di minaccia, stavolta indirizzata a due condomini, anche con il lancio di una pietra che aveva infranto un vetro del balcone della loro abitazione. Era il 28 febbraio del 2021. I due Iadanza, trasferiti nel carcere di Secondigliano, sono difesi dall'avvocato Mario Cecere.