Quanto ci piace puntare il dito contro gli altri, vero?

'Spariamo sentenze' contro chiunque

quanto ci piace puntare il dito contro gli altri vero
Benevento.  

Calcio, basket, tennis o, per essere à la page, padel? Macchè. Lo sport che più ci piace praticare è quello del dito puntato contro gli altri. Non servono allenamenti specifici né una divisa particolare da sfoggiare al momento giusto, basta soltanto assecondare la nostra natura. Magari non sarà così per tutti, o magari c'è chi lo fa di meno rispetto al resto della truppa, ma il 'vizietto' è patrimonio comune.

Siamo prontissimi a giudicare senza conoscere, senza saper nulla del nostro 'bersaglio', non perdiamo l'occasione per 'sparare sentenze' che, contrariamente a quanto previsto dalla nostra Carta, sono immediatamente irrevocabili. Diventano definitive, senza che sia neanche suonato l'appello, dal momento in cui vengono pronunciate dal piedistallo sul quale ci autoergiamo.

Una pulsione che i social hanno reso irrefrenabile, è sufficiente scorrere i post che vengono pubblicati per capire quanto sia diffusa una pessima abitudine. Un concentrato di ignoranza e pregiudizio che esprime la necessità di 'etichettare' qualcuno sempre e comunque.

Tizio ha fatto una cosa che non c'è mai riuscita, Caio ha raggiunto un risultato insperato?, apriti cielo. Puntuali fioccano le allusioni a qualcosa di evidentemente sporco ed illegale che avranno combinato. Il fatto è che ci piace, e tanto, puntare il dito perchè, anche se per un attimo, ci fa sentire migliori senza esserlo. E' come se attraverso quelle parole, che imprimiamo sulla carne degli altri come marchio d'infamia, cercassimo di cancellare i nostri errori, le nostre mancanze. Siamo costantemente a caccia di qualcuno con cui prendercela, su cui sfogare la nostra rabbia, le nostre frustazioni.

«Chi tra voi è senza peccato scagli la pietra per primo» , recita il Vangelo. Dovremmo ricordarcelo tutti prima di bollare gli altri, di indicarli come il male che non ci appartiene. Un tempo c'era la 'colonna infame', potrebbe essere riproposta, installandola in piazza.

Potrebbe essere una idea, che ne dite? Potremmo tecnologizzarla, trasformarla in un rullo, di quelli che lanciano le pubblicità. Invece che gli spot, i nomi e le foto dei reprobi da esporre al pubblico ludibrio. Sicuri che possa funzionare anche se in quell'elenco finiscono i nostri nomi e le nostre foto?