Affidamento piscina comunale di Calvi: due condanne e quattro assoluzioni

Benevento. L'indagine della guardia di finanza, oggi la sentenza del Tribunale

affidamento piscina comunale di calvi due condanne e quattro assoluzioni

2) Porto di un coltello, assolta in appello

Benevento.  

Due anni e mezzo fa il rinvio a giudizio, oggi la sentenza del Tribunale (presidente Rotili, a latere Monaco e Ciarcia) che ha deciso due condanne e quattro assoluzioni al termine del processo a carico delle persone – una settima è nel frattempo deceduta – coinvolte in un'indagine della guardia di finanza sull'affidamento in concessione alla 'Ape Immobiliare di Calandro Aldo' della piscina comunale di Calvi per un periodo di trent'anni. Le accuse: abuso d'ufficio e falso.

La condanna a 4 mesi , per un falso, è stata stabilita per Piero Calandro, 35 anni, di Ceppaloni, socio amministratore della 'Soccer Immobiliare snc', e Angelo Antonio Calandro, 67 anni, di Ceppaloni, titolare dell'omonima ditta individuale, della quale la 'Ape' si era avvalsa “quali soggetti ausiliari”.

Entrambi sono invece stati assolti, perchè il fatto non sussiste, dall'addebito di abuso d'ufficio, contestato anche a Nicola Maioli, 58 anni, Gerardo Salerno, 58 anni, Agostino Iannazzone, 65 anni, tutti di Sant'Angelo a Cupolo, presidente e commissari sia della Centrale unica di committenza sia della commissione di gara, e ad Aldo Calandro, 28 anni, di San Leucio del Sannio, titolare della 'Ape Immobiliare'.

Aldo Calandro è stato poi assolto, perchè il fatto non sussiste, da un falso, e la stessa sorte per un'identica imputazione, ma perchè il fatto non costituisce reato, è toccata anche a Maioli, Iannazzone e Salerno.

Il pm Flavia Felaco aveva chiesto per tutti l'assoluzione per l'abuso d'ufficio e la condanna ad 1 anno per falso. A seguire, le arringhe degli avvocati Carmen Esposito, Angelo Leone, Togo Verrilli e Achille Cocco, poi la sentenza.

I fatti, inclusi in un arco temporale che andava dal 2015 al 2016, erano finiti al centro di un'inchiesta che, avviata dopo una denuncia, aveva messo nel mirino la presunta mancanza dei “requisiti di idoneità professionale e di capacità economico-finanziaria” della 'Ape' rispetto ad una concessione per un valore stimato pari a 2 milioni di euro, definito in base al fatturato presunto per l'intero periodo trentennale.

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Porto di un coltello, assolta in appello

Assolta in appello Vincenzina Taddeo, 53 anni, di Benevento, accusata di porto e detenzione illegale di un coltello, nel 2016, durante una lite con alcuni familiari. E' stata difesa dall'avvocato Vittorio Fucci.