Cervelli bacati da violenza, l'alito di fogna che prova a spegnere la speranza

A proposito dell'attentato alla consigliera comunale di Telese Terme Maria Venditti

cervelli bacati da violenza l alito di fogna che prova a spegnere la speranza
Benevento.  

Cosa diavolo frulla nella testolina dei balordi che hanno appiccato il fuoco all'auto della consigliera comunale di Telese Terme, e presidente dell'assise, Maria Venditti? Cosa ha spinto i loro neuroni dell'infamia e della cattiveria ad attivarsi fino a quel punto? Un gesto gravissimo, ancor di più perchè ha colpito una persona che si muove in carrozzella, che a quella macchina aveva affidato l'unica possibilità di locomozione.

Impossibile pensare che gli autori dell'attentato non ne fossero a conoscenza, ecco perchè quelle fiamme nascondono una valenza molto più inquietante. Nessun rimando al pietismo e alla retorica che verrebbero immediatamente respinte al mittente da chi vive una condizione di difficoltà, di certo c'è che l'incendio è la manifestazione visibile, per questo più allarmante, di un fenomeno che scandisce la nostra quotidianità.

E' la storia dei parcheggi riservati alla sosta dei disabili ed occupati impunemente, degli scivoli e delle rampe di accesso che mancano ancora in molti luoghi, dei problemi con cui devono fare i conti quanti hanno il diritto ad una esistenza uguale a quella degli altri. L'intimidazione di un paio di notti fa è perciò l'ennesima pagina di un libro che continua ad essere scritto, facendoci vergognare un po' tutti.

Racconta la prepotenza e l'intolleranza che, stavolta, invece che attraverso un post delirante sui social, sono sfociate in un atto criminale sul quale le indagini dovranno fare luce. Anche e soprattutto per risalire, oltre che ai responsabili, al movente, alle ragioni che hanno indotto cervelli bacati dalla violenza a colpire Maria Venditti.

Non la conosco personalmente, posso soltanto dire che la sua reazione è stata straordinaria (“Spero che tutto questo dolore, come ogni volta, possa servire a qualcosa”. A dimostrazione che la fiammella della speranza in una coesistenza civile e matura arde incessantemente, nonostante qualcuno provi a spegnerla con il suo alito che puzza di fogna.