Gli è stato riconosciuto l'errore scusabile, ecco perchè la sua posizione è stata archiviata. Era indagato per truffa, per aver presentato una falsa dichiarazione per ottenere il reddito di cittadinanza. Un documento nel quale non aveva incluso alcune vincite. Circa 100mila euro in due anni, quelli incassati da un 29enne di Ariano Irpino grazie al gioco on line.
Una passione che gli aveva fruttato 38mila euro in anno e 58mila nell'altro: somme che però non erano state indicate al momento della produzione della documentazione necessaria ad intascare il reddito di cittadinanza.
Da qui l'inchiesta del sostituto procuratore Assunta Tillo, che, dopo l'interrogatorio reso dal giovane, difeso dagli avvocati Valeria Crudo e Giuseppe Costantino, una volta conclusa l'attività investigativa, ha chiesto l'archiviazione, poi decisa dal gip Maria Di Carlo. Era quanto avevano sollecitato i legali del 29enne, sostenendo l'errore scusabile, che esclude il dolo.