Asl: Pisapia ingenuo, Rossi si è nascosto dietro De Girolamo. Falato esautorato

Processo d'appello, le arringhe dei difensori dei due ex dirigenti dell'Azienda. Sei gli imputati

asl pisapia ingenuo rossi si e nascosto dietro de girolamo falato esautorato
Benevento.  

Aveva aperto l'arringa nel processo di primo grado chiedendosi chi fosse il suo assistito (“Un collaboratore di giustizia? una vittima? Un delinquente?”), stavolta non ha invece lasciato spazio agli interrogativi, definendolo un “ingenuo che pensava di poter governare la pressione e di farsi apprezzare, ma che era stato fatto fuori”. Lo ha fatto dinanzi ala Corte di appello, alla quale il sostituto pg Paola Correra ha proposto la condanna dei sei imputati assolti dal tribunale di Benevento, al pari di altri due, perchè il fatto non sussiste, dopo essere stati tirati in ballo dall'indagine della guardia di finanza sull'Asl.

Tra loro c'è Felice Pisapia, personaggio chiave dell'inchiesta, che l'avvocato Vincenzo Regardi difende. E' lui l'”ingenuo” che, quando aveva capito di essere stato denunciato dall'allora direttore generale Michele Rossi, aveva iniziato a registrare i colloqui nell'abitazione paterna della parlamentare Nunzia De Girolamo. Non l'aveva certamente fatto “per puro spirito civico, ma solo perché ciò di cui egli era partecipe lo stava fagocitando”, ha aggiunto Regardi, che ha poi invocato dalla Corte la risposta a una domanda: poiché dagli atti processuali emerge che Rossi, sin dal suo insediamento, voleva sbarazzarsi di Pisapia, Giovanni De Masi e Arnaldo Falato, perchè l'unica concussione prospettata riguarda soltanto quella ai danni di De Masi?

Infine, una stoccata a Rossi, che, secondo Regardi, "si è nascosto dietro la politica", rappresentata da De Girolamo, "attribuendole una intenzione, quella di estromettere i tre, che era invece soltanto sua". Inevitabile la conclusione: conferma dell'assoluzione di Pisapia.

Identica la richiesta dell'avvocato Mario Verrusio per l'ex responsabile budgeting Arnaldo Falato. Il legale ne ha ricordato la resistenza, da subito, “a qualsiasi indicazione illegale del Management appena insediato della Asl e il prezzo dallo stesso pagato con l'esautoramento da ogni funzione prima e poi con la espulsione di fatto dalla Azienda”. Falato – ha proseguito - non ha mai né minacciato né posto in essere condotte di pressione di alcun genere nei confronti di De Masi, non ha condiviso alcuna scelta strategica, opponendosi anche alla nomina di Pisapia a reggere il Provveditorato (posto prima ricoperto dal De Masi), tanto che ha rifiutato anche la mera redazione della delibera di incarico ad interim a Pisapia”.

A chiudere l'udienza – la prossima, tra una settimana, sarà ancora riservata alla difesa-, l'intervento dell'avvocato Emilio Perugini per Gelsomino Ventucci, ex direttore sanitario, la cui assoluzione è stata impegnata, ai soli fini civili, da una della parti civili, la Sanit (avvocato Natale Polimeni).

Oltre a Pisapia e Falato, il processo d'appello, sollecitato dal pm Assunta Tillo, riguarda l'ex dg Michele Rossi (avvocato Roberto Prozzo), Nunzia De Girolamo (avvocati Domenico Di Terlizzi e Giandomenico Caiazza), Luigi Barone (avvocato Vincenzo Sguera) e Giacomo Papa (avvocato Salvatore Verrillo), chiamati in causa come collaboratori della deputata.

Come è noto, l'accusa ha chiesto 6 anni per De Girolamo e Rossi per tentata concussione (bar del Fatebenefratelli) e concussione ai danni di Giovanni De Masi, dirigente dell'Unità Provveditorato, che sarebbe stato 'invitato' a sospendere quattro gare già bandite e prossime alla scadenza e a lasciare l'incarico ricoperto, e 5 anni per Papa, Barone, Pisapia e Falato, per la stessa concussione a De Masi.