Erano stati arrestati il 3 giugno, ma il giorno dopo erano stati rimessi in libertà dal pm Giulio Barbato, dopo essere stati sorpresi ad estrarre dal fiume Sabato, senza autorizzazione, ingenti quantitativi di inerti poi trasportati presso l'impianto di una ditta che opera nel settore della frantumazione, cernita e vendita di materiali inerti tra cui anche quelli di origine naturale.ai domiciliari erano finiti un 66enne ed un 40enne di San Leucio del Sannio, difesi dall'avvocato Sergio Rando, dipendenti dell'azienda – l'amministratore è stato denunciato -, fermati dai carabinieri forestali di Montesarchio. Sequestrati, oltre al materiale, l'escavatore e l'autocarro utilizzati.
I due indagati – si legge in una nota inviata oggi e con i due uomini in libertà – operavano “attraverso la movimentazione di notevole quantità di materiale inerenti, certi di non essere scoperti poiché l’alveo fluviale, in quel tratto, risulta essere incassato rispetto al piano di campagna di circa 10 metri e circondato da una folta vegetazione ripariale. Gli automezzi, infatti, percorrevano una strada sterrata occultata alla vista di eventuali controlli, realizzata proprio nell’alveolo fluviale.
La condotta illegale, tuttavia, non è sfuggita ai militari che con l’ausilio del drone in dotazione sono riusciti a documentarne la condotta nonché l’entità del materiale estratto.
Nel raggiungere il sito, i forestali hanno avuto modo di documentare l’estrazione di oltre 60 tonnellate di materiale fino all’irruzione avvenuta scendendo nel letto del fiume, grazie all’impiego dei veicoli fuoristrada in uso alla Stazione”.