Black out elettrico, salta processo su presunto spaccio droga al rione Libertà

Sette imputati, in aula il 5 settembre

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Benevento.  

Era tutto pronto: l'escussione di alcuni testi e, a seguire, l'eventuale discussione e la sentenza. Ma, a far saltare i piani di un processo che probabilmente avrebbe vissuto il suo epilogo di primo grado, è stato un improvviso black out elettrico. Microfoni muti, fonoregistrazione in tilt e, soprattutto, l'interruzione del videcollegamento con il carcere nel quale è detenuto uno degli imputati.

Un inconveniente che ha interessato tutto il Tribunale e più zone della città, e che ha determinato lo slittamento al 5 settembre del giudizio a carico di sette persone – altre due sono state già giudicate - chiamate in causa da una indagine antidroga dei carabinieri della Compagnia di Benevento che era rimbalzata all'attenzione dell'opinione pubblica il 9 gennaio del 2020, quando era stata eseguita una ordinanza di custodia cautelare. Si tratta di Giuseppe Tassella, 38 anni, Gabriele De Luca, 33 anni, Antonio Barone, 46 anni, Vincenzo Mari, 47 anni, Umberto Varricchio, 36 anni, Alfredo Mucci, 45 anni, Antonio Parrella, 47 anni, tutti di Benevento, difesi dagli avvocati Antonio Leone, Gerardo Giorgione e Nazzareno Fiorenza.

Nel mirino degli inquirenti, supportati da intercettazioni telefoniche, videoriprese, sequestri di 'roba' e dichiarazioni dei consumatori – oltre una ventina quelli segnalati – erano finiti più episodi di spaccio, tra marzo ed agosto 2019, al rione Libertà, di eroina, cocaina, hashish, crack e derivati del metadone, e anche la coltivazione di piante di canapa indiana.