Un chilo e 200 grammi di droga tra i volanti smontati, ingente quantità o no?

Nell'agosto 2019 blitz della Mobile in scasso di auto a Casale Maccabei, tre richieste di processo

un chilo e 200 grammi di droga tra i volanti smontati ingente quantita o no

L'aggravante contestata a due imputati, il terzo sorpreso con 50 grammi di cocaina. Udienza gup ad ottobre

Benevento.  

Era in programma questa mattina dinanzi al gup Gelsomina Palmieri, ma è slittata al 24 ottobre per valutare la sussistenza dell'aggravante dell'ingente quantità, e il ricorso a riti alternativi per due delle tre persone di Benevento chiamate in causa, l'udienza preliminare relativa all'operazione antidroga che la Squadra mobile aveva condotto il 27 agosto del 2019, sequestrando un chilo e duecento grammi di hashish - dodici panetti - scovati in un impianto di autodemolizione a Casale Maccabei, e cinquanta grammi di cocaina. Un'indagine direta dal pm Assunta Tillo, che ha chiesto il rinvio a giudizio di Armando Piscopo, 46 anni, Raffaele Nizza, 47 anni, difesi dall'avvocato Antonio Leone, e Andrea De Filippo (avvocato Fabio Russo), 35 anni.

Il blitz era scattato in due distinti momenti: il primo ad essere fermato, mentre era alla guida di una Rover 75, era stato De Filippo, trovato in possesso di cinquanta grammi di cocaina contenuti in un involucro di cui avrebbe cercato di liberarsi. Secondo gli inquirenti, sarebbe stato notato in precedenza all'interno dello scasso di auto, dove una persona, non identificata, gli avrebbe consegnato qualcosa.

Il passaggio successivo era stata la perquisizione nell'impianto, dove, nascosti tra i volanti smontati e piazzati su una scaffalatura, erano stati scovati 12 panetti di hashish.

I tre erano poi comparsi dinanzi al gip per la convalida dell'arresto: Piscopo aveva sostenuto di non sapere nulla della droga, precisando di essere rientrato da poche ore da tre giorni di vacanza a Vasto, mentre Nizza si era assunto la paternità della 'roba', affermando di averla comprata a Napoli e di averla sistemata temporaneamente nell'autodemolizione perchè aveva notato alcune pattuglie nei pressi della sua abitazione, e perchè era convinto che Piscopo sarebbe rientrato il giorno successivo. Dal canto suo, De Filippo si era avvalso della facoltà di non rispondere.