Quella pistola era di mio padre, che è morto. Non so perchè fosse nel vano portaoggetti dell'auto, ho cercato di liberarmene perchè, quando ho visto la polizia, ho avuto paura ed ho tentato di buttarla. E' stata questa la versione offerta al gip Gelsomina Palmieri, attraverso una dichiarazione spontanea, da Roberto Cella (avvocato Antonio Leone), 28 anni, di Benevento, finito in carcere venerdì sera per detenzione illegale di armi, munizioni e droga.
Il giovane era stato bloccato dalla polizia – Volante e Mobile- nei pressi dell'Arco di Traiano, dopo un inseguimento nato perchè al volante di una Volkswagen non si era fermato all'alt. Gli erano state sequestrate una pistola Smith e Wesson,con matricola abrasa, caricata con 6 cartucce calibro 38 special, e una bustina con 24 grammi di marijuana.
Ulteriori 5 grammi di hashish – il possesso degli stupefacenti è stato motivato con l'uso personale- erano stati rinvenuti nella sua abitazione al pari di 10 cartucce dello stesso calibro delle altre e di un coltello. Al termine dell'udienza di convalida, il giudice, incrociando la richiesta della difesa, lo ha scarcerato, disponendo per lui la custodia cautelare ai domiciliari.