Da una parte i vertici del Tribunale – il presidente Marilisa Rinaldi, i presidenti delle Sezioni penale e civile, Sergio Pezza ed Ennio Ricci, e Maria Di Carlo, coordinatore dell'ufficio Gip/Gup- ,dall'altra quelli dell'Ordine degli avvocati, con il vicepresidente Vincenzo Regardi ed il segretario Vincenzo Sguera. Tutti attorno ad un tavolo per affrontare il caso che da giorni sta occupando le cronache: lo 'scontro in aula tra il giudice Loredana Camerlengo e l'avvocato Angelo Leone, quest'ultimo avvertito che, se non l'avesse smessa - aveva eccepito l'utilizzabilità di un documento -, sarebbe stato allontanato dall'aula.
Un episodio accaduto mercoledì scorso, al centro di un confronto, quello di questa mattina al Palazzo di giustizia, nel corso del quale i rappresentanti dell'Ordine forense hanno ribadito, riprendendo il contenuto della delibera con la quale è stato proclamato lo stato di agitazione ed è stata indetta per mercoledì l'assemblea degli iscritti, che “la minaccia di allontanamento di un Avvocato dall’aula processuale rappresenta, oltre all’espressione di un palesato fastidio per la funzione svolta dal difensore, una violazione dei principi Costituzionali sui quali si basa uno Stato di diritto, nonchè un’offesa intollerabile al dovere di difesa esercitato da11’Avvocatura”.
Non è escluso che il Tribunale, alcuni giorni fa invitato “ad adottare i provvedimenti ritenuti opportuni”, metta a punto un documento da inviare all'assemblea degli avvocati, così come un intervento della sezione dell'Anm.
Sulla vicenda, come è noto, ha preso posizione anche la Camera penale, che ha deciso per il 15 giugno l'astensione dalle udienze nelle quali è impegnata la dottoressa Camerlengo, mentre dal fonte dei magistrati l'unico intervento è stato vergato ieri dal presidente della Sezione penale, Pezza, che ha auspicato “che sia fatta chiarezza non solo sulla condotta del magistrato, ma anche sui comportamenti che hanno determinato una tale reazione, affinché siano chiarite tutte le responsabilità”, esprimendo inoltre la sua sorpresa per “l'attacco generalizzato all' Ufficio Gip/Gup che, in costante carenza di organico ormai da anni, fa fronte con scrupolo ed abnegazione al proprio delicato ruolo, nel costante rispetto dei diritti dei cittadini e del ruolo del difensore”.