Torna a Benevento, dall'aula bunker Poggioreale, il processo sui centri migranti

Trentasei imputati. Era stato trasferito a Napoli per l'alto numero delle parti

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Benevento.  

A distanza di un anno, e di quattro udienze celebrate nell'aula bunker di Poggioreale, torna a Benevento il processo a carico delle trentasei persone coinvolte nell'inchiesta, condotta dalla Digos, sulla gestione di alcuni centri per migranti nel Sannio. Attenzione puntata, come è noto, sul consorzio Maleventum, di cui Paolo Di Donato è ritenuto il deus ex machina.

Il prossimo appuntamento, terminata l'emergenza sanitaria, che aveva reso necessario, su sollecitazione del pm Patrizia Filomena Rosa, il trasferimento nel capoluogo partenopeo per l'assenza di luoghi in grado di accogliere, rispettando le norme, un alto numero di parti, è infatti in programma il 16 giugno al palazzo di giustizia sannita.

Oggi sono stati ascoltati tre agenti della Digos che avevano monitorato i movimenti di uno degli imputati mentre godeva dei permessi previsti dalle legge 104, poi il rinvio di un processo nel quale sono contestate, a vario titolo, le accuse di: associazione per delinquere, falso, turbata libertà degli incanti, truffa, concussione, rivelazione di segreti di ufficio.

Parti civili il ministero dell'Interno e una compagnia assicurativa.