Sarà ascoltata in una audizione protetta, al riparo di un paravento che eviterà qualsiasi contatto visivo con gli indagati. Appuntamento mercoledì prossimo in Tribunale, dove le sue parole saranno pronunciate dinanzi al gip Gelsomina Palmieri- e nel contraddittorio tra le parti-, che ha fissato l'incidente probatorio chiesto dal sostituto procuratore Maria Colucci nell'inchiesta sulla violenza sessuale di cui sarebbe rimasta vittima una 48enne.
Rappresentata dall'avvocato Ettore Marcarelli, la donna dovrà ripercorrere ciò che avrebbe subito, consentendo così l'assunzione anticipata della prova. Si tratta di una storia al centro dell'attività investigativa dei carabinieri della Stazione di Dugenta e della Compagnia di Montesarchio, per la quale il 19 febbraio sono stati arrestati due santagatesi: Antonio Fulgieri (avvocato Lucrezia D'Abruzzo), 62 anni, al quale è stato contestato anche il sequestro di persona, colpito da una ordinanza di custodia cautelare in carcere, dove peraltro si trovava già per scontare una condanna definitiva, e Raffaele Buffolino (avvocati Claudio Giorgio Suppa e Giandomenico Meccariello), 58 anni, finito ai domiciliari, poi revocati e sostituiti con l'obbligo di firma dopo l'interrogatorio.
L'inchiesta era stata avviata dopo la denuncia presentata nel settembre del 2021: secondo gli inquirenti, dopo il rifiuto da parte della donna di trascorrere del tempo in sua compagnia, Fulgieri l'avrebbe costretta con violenza a salire a bordo della sua Motoape e l'avrebbe condotta presso la sua abitazione. Poi, dopo aver chiuso la porta d’ingresso dall’interno, l'avrebbe. costretta a subire atti sessuali contro il suo consenso. E altrettanto avrebbe fatto poi Buffolino, giunto successivamente. Comparso dinanzi al Gip, quest'ultimo aveva respinto ogni addebito, sostenendo di aver raggiunto la casa di Fulgieri perchè lui, che non ha l'auto, gli aveva chiesto di accompagnare la 47enne da un conoscente della stessa.
Aveva negato ogni accusa anche Fulgieri, che aveva affermato di conoscere la donna, della cui compagnia aveva goduto già in altre occasioni, quando insieme avevano mangiato e bevuto, escludendo di aver abusato di lei nella sua abitazione, che lei aveva frequentato in precedenza.