Ha ribadito quanto aveva già detto al Gip nell'interrogatorio successivo al suo arresto. Stavolta lo ha fatto dinanzi al Tribunale, durante il processo a suo carico per maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale ai danni di una figlia.
Non è vero ciò che ha raccontato, ha insistito il 52enne cittadino di nazionalità marocchina che nel novembre del 2021 era stato arrestato e condotto in carcere dalla Squadra mobile. L'uomo ha insistito nella sua tesi: sono vittima dei miei familiari, ha aggiunto, mi hanno picchiato e cacciato di casa, costringendomi a dormire in auto, da loro ho soltanto ricevuto richieste di denaro.
Quanto agli abusi ai danni della ragazza, che sarebbero iniziati da quando aveva 14 anni, ha escluso ogni forma di molestia nei suoi confronti, respingendo anche l'accusa di aver 'esibito'.le sue parti intime durante una videochiamata con lei. Quella sera ero ubriaco. Mi trovavo in macchina e mi sono soltanto tolto la maglietta perchè, avendo terminato di lavorare, ero sudato, ha concluso.
Una dipendenza, quella dell'alcol, sfociata in una condizone di ubriachezza cronica che lo rende incapace di intendere e di volere, e, dunque, non imputabile, secondo lo psichiatria Pierluigi Vergineo, consulente della difesa, anch'egli escusso questa mattina. Come un maresciallo della Stazione dei carabinieri del centro nel quale abitava, che ha ricordato di essere intervenuto in una sola occasione, quando la ragazza, che di lì a qualche giorno sarebbe diventata maggiorenne, si era allontanata di casa, rientrando dopo aver compiuto i 18 anni, perchè il padre era contrario al fidanzamento con un giovane che giudicava non perbene, al quale preferiva un connazionale.
La difesa, rappresentata dall'avvocato Fabio Russo, aveva chiesto che la ragazza fosse nuovamente ascoltata, ma il collegio giudicante, che il 14 giugno, dopo la discussione, pronuncerà la sentenza, ha detto no. Come si ricorderà, sia lei che la madre, assistite dagli avvocati Antonio Leone ed Annamaria Soreca, erano comparse nello scorso dicembre dinanzi al gip Pietro Vinetti nell'incidente probatorio sollecitato dal sostituto procuratore Maria Colucci, puntando ancora l'indice contro l'allora 51enne.