Quarantotto capi di imputazione, sessantotto indagati. Sono i numeri dell'inchiesta, ora chiusa, della Procura di Napoli su un giro di patenti che, sospese o revocate, sarebbero state sbloccate in cambio di denaro. Nell'elenco dei destinatari dell'avviso di conclusione dell'inchiesta – funzionari della Prefettura e della Motorizzazione civile partenopee, un dipendente del Ministero dell'Interno, titolari di agenzie, intermediari, procacciatori e beneficiari delle condotte contestate, figurano anche tre sanniti: una 67enne di Benevento, Ciro Barometro, 54 anni, anch'egli della città, ed un 28enne di Morcone.
Nel mirino dell'inchiesta, scandita a gennaio dall'esecuzione di alcune misure cautelari, l'indebita restituzione di patenti di guida ritirate e gravate da provvedimento di sospensione o revoca, la falsificazione materiale della patente di guida o di altri provvedimenti autorizzatori, l'illecita richiesta del duplicato di patenti, benché le stesse fossero già gravate da provvedimenti ostativi, il rinnovo delle patenti senza lo svolgimento delle previste visite mediche, la restituzione di punti decurtati dalle patenti per infrazioni al codice della strada in assenza dell'effettiva frequenza dei previsti corsi.
Attenzione puntata, inoltre,sulla predisposizione di falsa documentazione abilitativa alla guida temporanea in presenza di sospensione o revoca, l'occultamento delle pratiche amministrative e dei verbali trasmessi in prefettura dagli organi accertatori, con lo scopo di evitarne la trattazione, facendo decadere i termini di prescrizione previsti per l'emissione dei decreti sanzionatori.
I fatti vanno dal 2018 al 2019, sono stati racchiusi nelle ipotesi di reato, a vario titolo, di associazione per delinquere, corruzione, falso e truffa ai danni dello Stato.
La 67enne di Benevento, difesa dagli avvocati Antonio Castiello e Mario Izzo, è stata tirata in ballo perchè avrebbe sborsato 1300 euro per la gestione della pratica relativa alla sospensione della sua patente, mentre il 24enne di Morcone è stato tirato in ballo, in concorso con un'altra persona, per un episodio riguardante la restituzione della patente ad una persona prima del decorso del termine di prescrizione previsto.
Diversa la posizione di Barometro, indicato come uno dei membri della presunta associazione che gli inquirenti ritengono di aver individuato. Come si ricorderà, il suo nome era rimbalzato all'onore delle cronache un mese fa, quando era stato arrestato dai carabinieri al termine di una perquisizione disposta dalla Procura di Napoli Nord, che aveva permesso di sequestrare, disseminati tra l'esterno e la casa, carte d'identità, patenti intestate a cittadini albanesi e marocchini, tessere sanitarie, fogli rosa, patenti nautiche e altri documenti.
Comparso dinanzi al gip del Tribunale di Benevento, Loredana Camerlengo, chiamato a convalidare l'arresto, l'uomo, assistito dall'avvocato Fabio Russo, aveva sostenuto di aver gettato in un luogo adibito alla raccolta dei rifiuti i documenti rinvenuti al di fuori della sua abitazione, mentre, per quelli trovati in camera da letto, aveva affermato che non erano falsi, e di esserne in possesso perchè doveva sbrigare alcune pratiche. Era stato scarcerato, ma per lui era stato disposto il divieto di dimora in Campania.