Studenti intossicati da monossido al S. Marco, Feleppa sarà riascoltato

Il funzionario dei vigili del fuoco sarà escusso nel processo d'appello a giugno

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In primo grado assolta la rappresentante della società che gestiva i locali

Benevento.  

L'aveva già fatto dinanzi al giudice Francesca Telaro, dovrà ripetersi il prossimo 28 giugno, quando Angelo Feleppa, funzionario dei vigili del fuoco, dovrà comparire dinanzi alla Corte di appello nel processo contro la sentenza, impugnata dal Pm e dalle parti civili con la quale il 19 gennaio del 2021 è stata assolta, perchè il fatto non sussiste, Gina Pompea Faraonio (avvocati Dario Vannetiello e Angelo Leone), legale rappresentante della 'Fa.Fa snc', la società che gestiva i locali del San Marco, accusata di lesioni colpose ed immissione di fumi dannosi.

Le imputazioni le erano state contestate nell'indagine sull'intossicazione da monossido di carbonio della quale erano rimasti vittime, il 20 gennaio del 2016, tanti studenti di scuole di Benevento e della provincia che nella sala dell'ex cinema San Marco di Benevento stavano prendendo parte ad un convegno del Festival filosofico del Sannio al quale era stato invitato, come relatore, Massimo Recalcati.

Oltre a respingere l'eccezione di inammissibilità dell'appello sollevata dalla difesa, la Corte ha infatti deciso la rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale, riservandosi la scelta di ulteriori escussioni dopo quella di Feleppa. Che, nel novembre del 2018, rispondendo alle domande, aveva ripercorso l'intervento scattato dopo aver ricevuto, “pochi minuti prima della mezzanotte “la segnalazione di una dottoressa dell'ospedale di Sant'Agata dei Goti” che aveva avuto in cura una ragazza. La prima rilevazione, effettuata a distanza di almeno quattro ore e mezza dall'episodio, “mentre gli impianti di riscaldamento e condizionamento erano chiusi, e tutte le porte aperte”, aveva “restituito la presenza di valori di monossido tollerabili”. Aveva aggiunto che la mattina successiva – il 21 gennaio - , “ad impianti spenti, non c'era traccia di monossido”, mentre “il 25 gennaio, dopo aver lasciato accesi gli impianti per un'ora, le attrezzature avevano evidenziato livelli di monossido di carbonio, sia nell'atrio, sia nella sala, ampiamente superiori a quello soglia, con la concentrazione massima al centro della stessa sala”.

Sessantasette le parti civili, rappresentate dagli avvocati Vincenzo Regardi, Roberto Pulcino, Alessandro Della Ratta, Pietro Farina, Tonino Biscardi, Vittorio Fucci, Nicola Covino, Pierluigi Pugliese, Mario Cecere, Massimiliano Cornacchione, Elena Cosina, Antonio Laudanna, Nunzia Meccariello, Francesco Iacuzio, Maurizio Giannattasio, Lucio Giuseppe Martino, Mariangela Crisci, Angelo Montella, Teresa Napolitano, Antonella Maffei, Paolo Abbate, Fiorita Luciano, Mario Izzo, Katia Iannotti, Antonio Suppa e Giuseppe Sauchella.