Blitz antidroga, si attende che mamma e figlio rientrino dall'Inghilterra

Domani interrogatori di alcune delle persone finite in carcere. Poi toccherà a chi è ai domiciliari

blitz antidroga si attende che mamma e figlio rientrino dall inghilterra

Una ordinanza in carcere riguarda Maria Rosaria Barbato, 37 anni, ed il figlio, Luigi Franco, 21 anni, da mesi all'estero

Benevento.  

Compariranno domani mattina dinanzi al gip Pietro Vinetti, collegati a distanza dal carcere che li ospita, alcune delle persone arrestate ieri nell'operazione antidroga del sostituto procuratore Maria Dolores De Gaudio e dei carabinieri della Compagnai di Montesarchio. Gli interrogatori di garanzia riguarderanno, in particolare, Giuseppe Duilio (avvocato Enzapaola Catalano) 54 anni, Maurizio Arena (avvocato Vittorio Fucci), 44 anni, di Montesarchio, Pietro Luciano (avvocato Teresa Meccariello), 56 anni, di Bonea, e Marco Iovino (avvocato Fucci), 57 anni, di Montesarchio.

Per Iovino, inoltre, giovedì è in programma la convalida dell'arresto bis, scattato in flagranza perchè, durante la perquisizione, erano stati rinvenuti e sequestrati 200 grammi di cocaina, due pistole clandestine – una con matricola abrasa, l'altra alterata – e munizioni.

Sarà invece ascoltato per rogatoria, dal gip del Tribunale di Messina, Gaetano Arena (avvocato Fucci), 42 anni, anch'egli finito in carcere. All'appello mancano ancora, in attesa che rientrino in Italia, altri due montesarchiani, anche loro destinatari di una ordinanza di custodia cautelare in carcere: Maria Rosaria Barbato, 37 anni, ed il figlio, Luigi Franco, 21 anni, difesi dall'avvocato Ettore Marcarelli. Entrambi sono in Inghilterra: la donna da un anno, il giovane da alcuni mesi.

Nei prossimi giorni sarà invece la volta di colro che sono stati sottoposti ai domiciliari: Carmine Riola (avvocato Massimiliano Cornacchione), 31 anni, Pasquale Ercole (avvocato Giovanni Adamo), 33 anni, e Manuel Campanile (avvocati Mario Cecere e Pierluigi Pugliese), 23 anni, di Montesarchio.

Tredici, complessivamente, le persone chiamate in causa  da una attività investigativa supportata da intercettazioni telefoniche ed ambientali e dalle riprese fissate dalle telecamere installate dinanzi alle abitazioni della Barbato e degli Arena, ritenuti i referenti di due gruppi.

In questo modo gli inquirenti ritengono di aver ricostruito, dal dicembre del 2020 agli inizi del 2021,una serie di episodi di spaccio di crack, hashish e cocaina. Droga comprata nel Napoletano e poi nascosta  in aperta campagna, in attesa di essere venduta nel centro storico di Montesarchio.