Droga Valle Caudina: 'roba' presa a Napoli e nascosta in campagna: gli indagati

In azione i carabinieri. Ordinanza in carcere per sette persone, ai domiciliari per altre tre

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Per uno degli arrestati , arresto bis per pistola e droga trovate in casa

Montesarchio.  

Operazione antidroga della Procura di Benevento e dei carabinieri della Compagnia di Montesarchio in Valle Caudina. Eseguita una ordinanza di custodia cautelare, dieci i destinatari del provvedimento restrittivo firmato dal Gip. Nell'elenco compaiono Maria Rosaria Barbato, 37 anni, Luigi Franco, 21 anni, Giuseppe Duilio, 54 anni,  Gaetano Arena, 42 anni, Maurizio Arena, 44 anni, Marco Iovino, 57 anni, di Montesarchio, e Pietro Luciano, 56 anni, di Bonea, per i quali è stato disposto il carcere.

Arresti domiciliari, invece, per Carmine Riola, 31 anni, Pasquale Ercole, 33 anni, e Manuel Campanile, 23 anni, anche loro di Montesarchio. Tredici, complessivamente, le persone chiamate in causa da una attività investigativa corroborata da intercettazioni telefoniche ed ambientali, e da servizi di controllo e videosorveglianza.

Un lavoro diretto dal sostituto procuratore Maria Dolores De Gaudio, che avrebbe consentire di ricostruire, dal dicembre del 2020 agli inizi del 2021, una serie di episodi di spaccio di stupefacenti: crack, hashish e cocaina. 'Roba' acquistata nel Napoletano e poi nascosta in aperta campagna, in attesa di essere smerciata nel centro storico di Montesarchio.

Nel mirino degli inquirenti sono finiti due gruppi: quelli della Barbato e dei fratelli Arena, dinanzi alle cui abitazioni sono state installate le telecamere.

Attenzione puntata, poi, su coloro che avrebbero avuto il ruolo di intermediari: pur non facendo parte di nessuna delle due 'formazioni' avrebbero accompagnato gli acquirenti ad acquistare la droga presso uno o l'altro dei presunti fornitori. Un quadro che ha indotto il Pm a chiedere ed ottenere l'adozione dell'ordinanza.

"La quantità delle cessioni avvenute ed accertate  - scrive il Gip-, l'abitualità delle condotte e l'organizzazione dimostrata (sia nelle modalità di rivendita che nelle tecnicihe di occultamento delle sostenze, nella velocità e grequenza dell'approvvigionamento delle stesse), la pervicacia nel delinquere, nonostante la consapevolezza di essere sottoposti ad indagine (la Barbato aveva addirittura coperto l'obiettivo della prima telecamera piazzata dagli investigatori) sono tutti carattere significativi connotate da una particolare capacità crimiinale"

I militari sono entrati in azione all'alba, accompagnati anche da un elicottero (nella foto) che ha sorvolato la zona.

Gli indagati sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Mario Cecere, Pierluigi Pugliese, Massimiliano Cornacchione, Ettore Marcarelli, Angelo Adamo, Enzapaola Catalano, Teresa Meccariello e Vittorio Fucci. Per uno degli assistiti di quest'ultimo - Iovino - è scattato anche un secondo arresto, in flagranza. I carabinieri hanno infatti rinvenuto, durante una perquisizione, munizioni, 200 grammi di cocaina e due pistole clandestine: una con matricola abrasa, l'altra alterata.