Giudice positivo: salta esame Pisapia, autore registrazioni in casa De Girolamo

Processo d'appello Asl, l'ex dirigente sarà ascoltato il 19 aprile

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Benevento.  

C'era attesa per le cose che avrebbe detto, ma la curiosità potrà essere soddisfatta soltanto tra un mese. Perchè, complice la positività al Coronavirus di uno dei componenti la Corte, è slittato al 19 aprile l'esame, in programma questa mattina, di Felice Pisapia (avvocati Vincenzo Regardi e Claudio Botti), ex direttore amministrativo dell'Asl, uno dei sei imputati nel processo d'appello chiesto dal sostituto procuratore Assunta Tillo anche per l'ex parlamentare Nunzia De Girolamo (avvocati Domenico Di Terlizzi e Giandomenico Caiazza), Luigi Barone (avvocati Vincenzo Sguera e Gaetano Coccoli) e Giacomo Papa (avvocato Salvatore Verrillo), chiamati in causa come collaboratori di De Girolamo, e l'ex direttore generale Michele Rossi (avvocato Roberto Prozzo), tutti assolti in primo grado, perchè il fatto non sussiste, al pari di altre due persone.

Pisapia è il personaggio chiave dell'inchiesta sull'Asl con le sue registrazioni operate nell'abitazione paterna di De Girolamo, nell'estate del 2012. Colloqui a più voci costati, quando ne erano stati pubblicati alcuni stralci, le dimissioni della deputata da ministro delle Politiche agricole del governo presieduto da Enrico Letta. Un gesto compiuto perchè, aveva spiegato, non si era sentita difesa quando il suo nome era comparso sui giornali.

Quelle registrazioni sono state al centro di uno scontro andato avanti a lungo, con la difesa che ne ha sempre evidenziato l'inutilizzabilità. Erano contenute in pen drive e tre dvd che Pisapia aveva consegnato durante alcuni interrogatori, ma che alcuni mesi prima della sentenza del Tribunale di Benevento, risalente al 10 dicembre del 2020, erano state estrapolate, per essere nuovamente trascritte, direttamente dallo smartphone di Pisapia, che fino a quel momento non se l'era mai sentito chiedere, per valutarne la genuinità. Ore e ore di discussioni, e non solo in casa De Girolamo, dalle quali erano emerse una serie vicende.

Come più volte ricordato, sono due quelle al centro dell'appello: la prima, prospettata a carico di Rossi, De Girolamo, Barone, Papa, Falato e Pisapia, riguarda la concussione di cui sarebbe rimasto vittima Giovanni De Masi, dirigente dell'Unità Provveditorato, che sarebbe stato 'invitato' a sospendere quattro gare già bandite e prossime alla scadenza – tra il 14 e il 26 ottobre 2011 - (cure domiciliari, trasporto infermi in emergenza, disinfestazione e derattizzazione, pulizie) e a lasciare l'incarico ricoperto.

L'altra storia, nella quale è stata ravvisata una tentata concussione contestata a Rossi e De Girolamo, è invece relativa al passaggio di gestione dalla ditta 'Mario Liguori srl' a Giorgia Liguori, cugina della De Girolamo, è una delle vicende al centro dell'appello del Pm. E' contestata, come tentata concussione, a Rossi e De Girolamo.