Avrebbe ucciso una vacca facendola soffrire, poi l'avrebbe macellata non secondo le regole vigenti. Sono le ipotesi di reato contestate nell'avviso di conclusione dell'inchiesta firmato da sostituto procuratore Donatella Palumbo nei confronti di un 35enne di Montesarchio.
Difeso dall'avvocato Pierluigi Pugliese, è stato chiamato in causa da una vicenda che sarebbe accaduta nel settembre del 2021. Secondo la ricostruzione che ne hanno fatto gli inquirenti, il giovane avrebbe causato la morte di un bovino “con crudeltà”.
Il motivo? Non avrebbe preventivamente stordito l'animale, peraltro di proprietà del papà. Non è finita: gli viene addebitata anche la successiva macellazione, che avrebbe praticato in luoghi non idonei e senza l'utilizzo degli strumenti che avrebbero evitato all'animale inutili sofferenze.
Il 35enne ha ora venti giorni a disposizione per chiedere di essere ascoltato o produrre memorie difensive, poi il Pm procederà all'eventuale richiesta di rinvio a giudizio.
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RISSA IN CARCERE, ASSOLTE CINQUE DETENUTE
Quel giorno, il 1 dicembre del 2015, se l'erano date di santa ragione nel carcere di Benevento, del quale erano tutte ospiti. Una rissa costata a due di loro il ricorso alle cure dei medici per le lesioni riportate, alla quale avevano preso parte cinque detenute, tutte napoletane.
Erano accusate di rissa, ma sono state assolte dal giudice Perrotta perchè il fatto non sussiste; e, perchè il fatto non costituisce reato, dall'addebito di resistenza a pubblico ufficiale contestato solo a due imputate. Secondo una prima ricostruzione, tutto era iniziato quando una donna aveva accusato un malore e chiesto l'intervento di un agente: l'inizio di una discussione che aveva poi coinvolto altre persone. Sono stati impegnati nellla difesa gli avvocati Fabio Russo e Pasqualina Renzi.