Il fatto non sussiste. E' la formula con la quale il Tribunale ha assolto sette persone chiamate in causa da una indagine su una presunta truffa all'Inps. Si tratta di Stefano Cecere, 40 anni, di Santa Maria Capua Vetere, Rosina D'Abruzzo, 47 anni, Luciana Valentino, 51 anni, Pasqualina Fuligine, 30 anni, di Sant'Agata dei Goti, Giovanni Fusco, 70 anni, di Limatola, Gelsomina Napolitano, 33 anni, Vincenzo Papa, 45 anni, di Caserta.
A Cecere, titolare dell'omonima ditta individuale, era contestata la truffa aggravata: avrebbe presentato all'Inps di Benevento false denunce di inizio e cessazione di rapporti di lavoro che non sarebbero mai stati instaurati relative a 36 dipendenti. In questo modo, inducendo in errore l'Inps, avrebbe procurato un “ingiusto profitto in suo favore”, pari alle prestazioni previdenziali percepite e non dovute e alla relativa deduzione dei costi per il personale, e “in favore dei dipendenti, pari alle prestazioni percepite dagli stessi: indennità di disocupazione e prestazioni di malattia, maternità ed altri benefici, per un importo di oltre 126mila euro. Per gli altri sei imputati, l'addebito di percezione indebita di erogazioni tra il 2013 ed il 2014.
Sono stati impegnati nella difesa gli avvocati Mario Palmieri, Gabriele Roberto Cerbo, Carmine Lombardi, Oreste Viola e Renato Jappelli.