Una ha risposto, le altre due no. Sono le scelte compiute dinanzi al gip Pietro Vinetti dalla tre persone coinvolte nel secondo troncone dell'inchiesta – prospetta le ipotesi di bancarotta fraudolenta (documentale e dissipativa), autoriciclaggio e reati tributari- sulla 'Ecologia Falzarano', società impegnata nel settore dello smaltimento dei rifiuti in più regioni italiane, dichiarata fallita dal Tribunale di Benevento il 17 giugno del 2020.
Non è rimasto in silenzio, respingendo ogni addebito, Lorenzo Falzarano, 58 anni, finito in carcere, mentre si sono avvalai della facoltà di farlo la moglie, Loredana De Simone, 51 anni, di Airola - sono ritenuti gli amministratori di fatto della 'Ecologia'-, per la quale sono stati disposti i domiciliari, e, anche se ha rilasciato alcune dichiarazioni spontanee, Vittorio Lana, 60 anni, di San Giorgio a Cremano, rappresentante legale della stessa, al quale è stato applicato il divieto per un anno di esercitare imprese o di ricoprire uffici direttivi delle persone giuridiche.
Come si ricorderà, l'esecuzione della misura era stata accompagnata anche dal sequestro preventivo di due società - la 'Gepind sas' e la 'Eco Energy' con sedi a Telese ed Airola- con la nomina di Luigi Mazzone come amministratore giudiziario, e, nei confronti di 'Ecologia' e dei tre indagati – sono difesi del denaro costituente “il profitto del reato fino alla concorrenza di €. 6.220.510,36”.del denaro costituente “il profitto del reato fino alla concorrenza di €. 6.220.510,36”.
Secondo gli inquirenti, sarebbero stati dissipati i beni aziendali della società fallita, determinando l’insorgenza di un passivo fallimentare di circa €. 80.000.000,00, non comprensivo delle istanze di ammissioni tardive, a fronte di un attivo di poco più di €. 18.000.000,00, distraendo, per quanto accertato dagli investigatori, somme di denaro per complessivi €. 9.157.077,52 dal 2014 al 2018 a favore di altra società sempre a loro riconducibile, in parte mediante fittizi noleggi di automezzi documentati da fatture per operazioni inesistenti ed in parte mediante l’utilizzo del mastrino “fornitori c/anticipi”, in realtà mai eseguiti, per giustificare contabilmente i movimenti finanziari”.