La deposizione di un testimone, poi il rinvio al 10 giugno, quando sono in programma l'esame degli imputati e l'eventuale discussione. Si è chiusa così l'udienza del processo, fissato dinanzi al giudice Sergio Pezza, per Niko De Luca, 30 anni, di Benevento, e Daniele Di Luca, 31 anni, entrambi di Benevento – sono difesi dall'avvocato Antonio Leone -, che un anno fa erano finiti agli arresti domiciliari per tentata estorsione e lesioni aggravate ad un uomo e di violenza privata ai danni della sua compagna. Di Luca era poi tornato in libertà per l'inefficacia della misura, per De Luca, oggi, la sostituzione degli arresti con l'obbligo di dimora.
Secondo gli inquirenti, arrivati presso l'abitazione della donna, si sarebbero fatti aprire la porta dalla malcapitata, minacciando di prendere il coltello o una pistola. Obiettivo: cercare il compagno, che era sopraggiunto dopo pochi minuti. I due l'avrebbero aggredito lungo le scale di accesso all'appartamento, colpendolo con pugni al volto e calci, anche quando ormai era a terra, per costringerlo a consegnare loro la somma di 2mila euro che la vittima aveva prelevato dal proprio conto corrente.
Una somma che uno dei due giovani riteneva di sua spettanza in virtù di un patto esistente tra loro. I due l'avrebbero poi condotto a bordo della sua auto per raggiungere la casa della madre, alla quale lui avrebbe dovuto chiedere in prestito la somma, ma non l'avevano trovata.
Interrogato dopo l'arresto, De Luca aveva sostenuto la tesi di un litigio perchè voleva sapere che fine avessero fatto i soldi che servivano a pagare tre rate di un doppio prestito. Punto di partenza della sua ricostruzione, i 600 euro accreditati mensilmente, come indennità di cassa integrazione per De Luca, su una carta legata al conto corrente della parte offesa – è rappresentata dall'avvocato Fabio Russo -, sul quale erano stati accesi due prestiti nell'interesse dell'allora 29enne, che provvedeva a rimborsarli dopo aver ricevuto le somme, in contante, dall'altro, peraltro un suo congiunto. De Luca aveva aggiunto di aver raggiunto la sua abitazione dopo essersi accorto che sul conto non c'erano i soldi di cui aveva bisogno, e che tra loro era scoppiata un'accesa discussione
Dal canto suo, Di Luca si era detto completamente estraneo, affermando di aver soltanto accompagnato De Luca, senza essere a conoscenza del motivo della visita, ed escludendo qualsiasi aggressione.