Tre non luogo a procedere pieni, altri due parziali, una prescrizione, il no a due patteggiamenti e 12 rinvii a giudizio. E' quanto deciso dal gup Maria Di Carlo al termine dell'udienza preliminare per le sedici persone tirate in ballo dall'inchiesta del sostituto procuratore Assunta Tillo e dei finanzieri del Nucleo di polizia tributaria sulla gestione dei tabacchi sequestrati e accatastati nel deposito delle Dogane del Monopolio di Benevento.
In particolare: ritenuti inammissibili per l'assenza del prezzo del profitto – non indicato dal Pm, hanno fatto notare le difese, che ricorreranno in Cassazione – i patteggiamenti per Domenico Ventura, 56 anni (avvocati Marcello D'Auria e Camillo Cancellario) – 2 anni e 6 mesi -, di Benevento, addetto alle operazioni di contabilizzazione dei tabacchi sequestrati, e Antonio Russo (avvocati Grazia Luongo e Angelo Leone), 53 anni, di San Martino Sannita – 2 anni -.
Il non luogo a procedere, per non aver commesso il fatto, è stato stabilito per Claudio Iannella (avvocato Antonio Bruno Romano), 63 anni, di Apice, addetto alla portineria, accusato di peculato e contrabbando, e, perchè il fatto non costituisce reato, per Antonio De Gennaro (avvocato Nunzio Gagliotti), 64 anni, di Benevento, collaboratore ufficio tabacchi contrabbando, Marisa Tedino (avvocato Antonio Castiello), 64 anni, di Castelpoto, addetta alla gestione del deposito reperti di contrabbando, Rita Catalano (avvocati Domenico Russo e Oreste Di Giacomo), 66 anni, di Castelpoto, Rup delle attività istruttorie di custodia e gestione reperti di contrabbando, e Maria Iuliani (avvocato Antonio Di Santo), 66 anni, di Guardia Sanframondi, collaboratore ufficio tabacchi contrabbando, che rispondevano di favoreggiamento.
Per Catalano, Francesco Gelormini (avvocato Luigi D'Uva), 62 anni, di San Nicola Manfredi, addetto al Settore deposito reperti, e Angelo Iannace (avvocato Marcello D'Auria), 63 anni, di San Leucio del Sannio, addetto al Settore tabacchi contrabbando, la dichiarazione di intervenuta prescrizione di un falso.
Gli stessi Catalano, Gelormini e Iuliani sono stati invece rinviati a giudizio per un'altra contestazione di falso. Il processo partirà il prossimo 15 aprile e riguarderà anche Ventura, Russo, Gaetano Ceglia (avvocato Antonio Leone), 60 anni, di Benevento, addetto alla portineria; Salvatore Caiazzo (avvocato Salvatore Cacciapuoti), 41 anni, di Casavatore, Pietro Castrizia (avvocato Paolo Abbate), 55 anni, di Qualiano, Felice Esposito (avvocato Felice Cristiani), 54 anni, di Pomigliano d'Arco, direttore regionale dell'Agenzia delle Dogane; Giuseppe Ferraro, 60 anni, di Qualiano, Luigi Fiumicello, 64 anni, di Qualiano – per entrambi l'avvocato Lorenzo Bruno-, Pasquale Romano (avvocato Benedetta Masone), 44 anni, di Varcaturo.
Diverse le posizioni e le accuse. Quelle di peculato e contrabbando, relative a quantitativi di tabacchi che, nonostante fossero stati sequestrati, sarebbero stati reimmessi sul mercato, riguardano Caiazzo, Castrizia, Ferraro, Fiumicello, Romano, Russo, Ventura, Ceglia e Iannella.
Per Catalano, Tedino, Iuliani e De Gennaro la contestazione di favoreggiamento, un presunto intralcio dell'attività investigativa che fa riferimento alla movimentazione dei colli, con lo spostamento di sigarette da un lotto all'altro, con l'obiettivo, secondo gli inquirenti, di tamponare gli ammanchi e far coincidere peso e quantità con quelli risultanti nei verbali di sequestro.
Ad Esposito è addebitata una presunta violazione colposa dei doveri inerenti alla custodia di cose sottoposte a sequestro: avrebbe omesso il controllo della gestione dei reperti. Mentre per Gelormini Iannace e Catalano un'ipotesi di falso ravvisata nell'attestazione, alla loro presenza, dei tabacchi che sarebbero poi stati contrabbandati.
L'attività investigativa era stata scandita, tra novembre 2016 e novembre 2017, da quattro arresti in flagranza- Fiumicello, Ferraro, Ventura e Russo- e dall'esecuzione di una ordinanza ai domiciliari che aveva colpito sei tra funzionari e impiegati della stessa Agenzia: Iannella, Catalano, Tedino, Iuliani, De Gennaro e Ceglia. Misure poi annullate dal Riesame e via via attenuate e revocate.