Tentato omicidio, Sellitto dinanzi al Gip per dire la sua sui colpi di pistola

Doppio ferimento, lunedì convalida dell'arresto del 55enne commerciante di Montesarchio

tentato omicidio sellitto dinanzi al gip per dire la sua sui colpi di pistola
Montesarchio.  

E' un appuntamento importante che servirà ad aggiungere al mosaico dell'inchiesta del sostituto procuratore Francesco Sansobrino un ulteriore tassello, stavolta di marca difensiva.

Se non si avvarrà della facoltà di restarsene in silenzio, ad offrirlo sarà, con la sua versione sui fatti, Pellegrino Sellitto, 55 anni, di Montesarchio, titolare di un supermercato e di un negozio di ortofrutta nella cittadina caudina, in carcere dalla notte tra giovedì e venerdi per duplice tentato omicidio aggravato e porto illegale di arma comune da sparo.

Assistito dagli avvocati Angelo Leone e Stefanina Paolo, lunedì mattina si troverà infatti al cospetto del gip Loredana Camerlengo, chiamato a convalidarne l'arresto, operato dai carabinieri della Compagnia di Montesarchio, per il ferimento di due persone.

E' una storia ormai ampiamente nota, sottesa, in base alla ricostruzione che fin qui è stata curata, dai contrasti che sarebbero nati per stabilire chi, tra gli addetti di due aziende di ortofrutta, dovesse scaricare prima le mele. Una circostanza incredibile, che, secondo chi opera nel settore, è però spesso fonte di dissidi.

Tutto si era verificato nel piazzale del deposito dell'indagato alla frazione Cirignano, teatro di una lite nel corso della quale Sellitto, mentre il figlio sarebbe stato impegnato in una discussione dai toni accessi anche rispetto ai contrasti registrati nei giorni precedenti, avrebbe fatto fuoco con una 9x21 detenuta legalmente.

Una pistola che avrebbe adoperato inizialmente all'indirizzo di A.L., che sarebbe riuscito a fuggire dopo essere stato aggredito – è quanto sostiene -, poi contro il fratello, C.L., 46 anni – sono di Montesarchio- e S.B., 56 anni, di Somma Vesuviana, autista della ditta di cui sono proprietari.

Il primo, centrato alle gambe, era stato giudicabile guaribile in 10 giorni, mentre per l'altro, colpito all'altezza di una scapola, i medici si erano riservati la prognosi, in serata è stato trasferito in rianimazione: una doccia gelata sull'ottimismo circolato perchè era sembrato che le sue condizioni fossero migliorate.

Subito bloccato, Sellitto, che avrebbe affermato di aver sparato in aria perchè preoccupato dall'atteggiamento con il quale si sarebbero presentati i due fratelli e il loro dipendente (sono rappresentati dagli avvocati Vittorio Fucci e Massimiliano Cornacchione), era stato condotto in caserma, dove era rimasto fino a quando, dichiarato in arresto, era stato trasferito presso la casa circondariale di contrada Capodimonte.