Annullato il maxi sequestro da 78 milioni di euro a carico della Gesesa

La decisione del Riesame

annullato il maxi sequestro da 78 milioni di euro a carico della gesesa
Benevento.  

Annullato dal Riesame (presidente Rotili, a latere Monaco e Nuzzo), che ha evidentemente accolto gli argomenti degli avvocati Riccardo Olivo e Mariacarla Pagnotta, il sequestro di beni per oltre 78 milioni di euro operato a carico della Gesesa.

Il provvedimento, eseguito da carabinieri e finanza, era stato adottato nell'inchiesta del sostituto procuratore Assunta Tillo, che si è chiusa a luglio con la chiamata in causa di ventiquattro persone, sull'inquinamento dei fiumi. Era rimbalzata all'attenzione dell'opinione pubblica nel maggio de 2020, quando erano stati sequestrati dodici depuratori tra Benevento – Ponte delle Tavole, Capodimonte e Pontecorvo – Telese Terme (2), Frasso Telesino, Melizzano, Forchia, Castelpoto, Morcone, Ponte e Sant'Agata dei Goti .

Nel mirino degli inquirenti, amministratori, dirigenti e tecnici comunali, amministratori, dirigenti e dipendenti della Gesesa, titolari e operai di società, titolari e addetti di laboratori di analisi, tecnici Arpac

Le accuse contestate a vario titolo: inquinamento ambientale, frode nelle pubbliche forniture, truffa aggravata, gestione illecita di rifiuti, scarichi di acque reflue senza autorizzazione, abuso d’ufficio e falsità ideologico. Attenzione puntata sulla gestione operativa degli impianti da parte delle Gesesa, sugli esami effettuati sui campioni delle acque di scarico, ritenuti solo “documentalmente conformi” ai parametri di legge”. Una situazione che avrebbe provocato il peggioramento dello stato di salute dei corsi d'acqua.

Il sequestro era scattato “per l'illecito amministrativo di cui agli articoli 24 (in relazione all'articolo 640 secondo comma c.p.) e 25 undecies (in relazione ai reati ambientali p. e p. dagli artt. 452 bis c.p., 137, 256 e 258 del D. Lgs. 152/2006) D. Lgs. n. 231/2001, commessi in Benevento negli anni 2017, 2018, 2019, per non avere adottato ed efficientemente attuato modelli di organizzazione e di gestione idonei a prevenire i reati contestati, commessi per conto, nell’interesse e a vantaggio della società dai suoi amministratori e da dipendenti che rivestivano, all’epoca dei fatti, funzioni di direzione o vigilanza all’interno dell’ente”.