"Estorsione da 60mila euro per palazzo Passarelli", indagato Saverio Sparandeo

Inchiesta della Dda, il 59enne di Benevento tra le 22 persone chiamate in causa

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Benevento.  

Avrebbe costretto un imprenditore a versagli in più rate 60mila euro. Una ipotesi estorsiva contestata con l'aggravante del metodo camorristico a Saverio Sparandeo, 59 anni, di Benevento, attualmente detenuto, che figura tra i 22 destinatari – gli altri sono di Napoli e di Castellammare di Stabia – dell'avviso di conclusione di una inchiesta diretta dalla Dda. Difeso dall'avvocato Antonio Leone, Saverio Sparandeo è stato chiamato in causa per una vicenda antecedente al dicembre del 2013.

Secondo gli inquirenti, avrebbe indotto il costruttore del palazzo Passarelli, al viale Atlantici, a corrispondergli in più tranche la somma di 60mila euro. In che modo? Mediante minaccia – sostiene la Dda - “concretatasi nella valenza intimidatoria derivante dalla sua riconducibilità al clan Sparandeo”.

Venti i giorni a disposizione degli indagati per interrogatorio e deposito di memorie difensive, poi il Pm procederà alle eventuali richieste di rinvio a giudizio.

Nello scorso luglio, come si ricorderà, il 59enne aveva ottenuto dalla Corte di appello, come giudice dell'esecuzione, la riduzione di 5 anni - da 19 anni a 14- dellaa pena complessiva da scontare per due condanne.

La prima - 11 anni, 1 mese e 10 giorni- era stata stabilita nell'indagine, firmata dalla Dda e dai carabinieri sul clan Sparandeo, denominata Tabula rasa, mentre l'altra – 8 anni – era relativa ad un'inchiesta antiestorsione della Dda e della Mobile. Nome in codice 'Zio d'America', dall'espressione utilizzata da Saverio Sparandeo durante una conversazione, intercettata, con uno degli allora indagati che non aveva riconosciuto subito la sua voce al telefono.