L’avrebbe videochiamata e si sarebbe mostrato nudo, impegnato in atti di autoerotismo. L'ultimo episodio in ordine di tempo, l'ennesimo grano di un rosario di violenze che avrebbe subito fin da quando era bambina. A compierle sarebbe stato il padre, un 51enne di nazionalità marocchina, ora domiciliato in città - in precedenza abitava in un centro della provincia -, che gli agenti della Sezione di pg della polizia presso la Procura e della Squadra mobile hanno arrestato e condotto in carcere.
E' l'epilogo di una indagine avviata dopo la presentazione di una denuncia, lo scorso 27 settembre, da parte della ragazza, che aveva raccontato le condotte di cui sarebbe stata vittima. Ascoltata con il supporto di una psicologa, aveva descritto le violenze ai suoi danni ed i maltrattamenti riservati, oltre che a lei, alla mamma.
Da qui un'attività investigativa che avrebbe consentito di acquisire una serie di indizi a carico dell'uomo, che avrebbe costretto la figlia a subire atti sessuali, schiaffi, pugni e atteggiamenti intimidatoria. Comportamenti vessatori che nel corso del tempo avrebbe riservato anche alla moglie, relegata in una condizione di soggezione fisica e morale.
Un quadro che ha indotto il sostituto procuratore Maria Colucci a chiedere ed ottenere dal gip Pietro Vinetti l'adozione di un provvedimento restrittivo, motivato con il pericolo di reiterazione di reati dello stesso tipo da parte di una persona dedita all'assunzione di alcol. L'indagato è difeso dall'avvocato Fabio Russo. Per le parti offese l'avvocato Antonio Leone.